Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

venerdì 19 giugno 2015

Scalped #06

Vi ricordate tempo fa il pezzo su Spirit?

Quello in cui spiegavo ai lettori troppo entusiasti che l'edizione Lineachiara dell'opera di Will Eisner non era affatto integrale, ma riprendeva la dove Kappa Edizioni aveva interrotto, in un formato diverso dai precedenti Archives, nonchè in bianco e nero?
 Il pezzo suscitò le ire del Sig. Mazzotta, responsabile di Lineachiara, che con calma si prese il tempo di darmi dell'ignorante nello spazio di 3 lunghi commenti, in cui vestito della spocchia tipica dell'editore italiano, mi diede lezioni di editoria, lezioni non richieste tra l'altro, nel mio piccolo della mia cerchia di lettori, avevo solo fatto notare che Lineachiara, non era poi così chiarissima nei suoi annunci, se in giro c'era ancora qualcuno che aveva inteso che il loro Spirit fosse una ristampa integrale.

Evidentemente al gruppo Alastor, hanno qualche problema con l' essere chiari e trasparenti con chi gli permette di restare aperti.
Questa carenza di onestà evidentemente deve essere una lacuna che trasversalmente, colpisce tutte le etichette editoriali della Alastor, perchè un disguido simile ha colpito i lettori di Scalped e di The Invisibles.

Cominciamo dall'inizio, perchè a differenza dei portavoce dei signori della Alastor, qui a Fumettopenia ci mettiamo la faccia, e ci assumiamo le responsabilità di quello che diciamo, indi facciamo il punto della situazione:

RW Lion (e Lineachiara) nasce nel 2010, forse lineachiara qualche mese più tardi, e nasce col preciso intento di Alastor (distributore) di prendere i diritti di pubblicazione dei fumetti Dc Comics a Planeta De Agostini.

C'è un passaggio successivo, un cui possiamo immaginare che le rese di magazzino Planeta già in mano ad Alastor, siano state oggetto di un lungo contenzioso legale, fino al momento in cui Alastor o se volete Rw Lion Ed. trovo abbastanza stupido scindere le due cose, ha avuto alla fine la concessione di venderle.
Tra l'altro, i più svegli di voi ricorderanno quegli anni, come gli anni in cui il materiale Planeta era finito al macero, è stata questa la scusa con cui le fumetterie vi hanno venduti albi e volumi Planeta a prezzi esorbitanti, ma ovviamente di questo nessuno ne parla mai.
Ora facciamo un salto avanti, mesi fa, Rw Lion Ed. o Alastor che dir si voglia, ha annunciato la ridistribuzione di due famose opere Vertigo, The Invisibles e Scalped, e siccome le parole sono importanti come diceva  Nanni Moretti in Palombella Rossa, il cavillo grammaticale, risiedeva tutto nella postilla  

"fino ad esaurimento scorte".

Di fatto, The Invisibles vol. 2 non è mai arrivato a molte fumetterie, in pratica RWLion Ed. o Alastor ha truffato i lettori che attendevano da tempo di una ristampa di questa serie, con un annuncio finto, ha venduto le molte rese inevase che ammuffivano nei loro magazzini dei volumi Planeta 1 e 3, facendo credere ai suoi clienti di avere in deposito tanti numeri 2 da soddisfare la richiesta dei lettori,  fregandosene alla grande poi di ristampare il volume mancante.
Ma non è la prima volta che la Rw Lion ed.o Alastor, ( scgliete voi come chiamarli) tira giochetti di questo genere, chi ha sudato nel recupero degli spillati di Lanterna Verde del buon Geoff qualche tempo fa, ne sa qualcosa, i cofanetti con il materiale Planeta sono stati gestiti come solo un editore con 5 anni di esperienza poteva fare, male anzi malissimo.
Ma visto che ci siamo, e stiamo mettendo nero su bianco tutti gli sbagli di questi simpatici signori, dico sbagli, ma siccome le parole sono importanti io direi più magagne, come non citare, il ridicolo cofanetto in compensato di Watchmen e Before Watchmen, che conteneva una resa del cartonato dell'opera di Alan Moore targata Planeta De Agostini?
Una edizione spacciata per elitaria, venduta aprezzi mai visti nel mercato italiano, con un catafalco osceno fatto da un falegname cieco che conteneva un fondo di magazzino.
E già che ci siamo come non citare la truffa ai danni dei primi lettori di Before Watchmen, che si sono visti arrivare in edicola, le rese degli albi che inizialmente era stato fatto intendere sarebbero stati stampati con una tiratura bassissima?
Chissà se il corrispettivo di Mazzotta in Rw Lion Ed.-Alastor-Lineachiara verrà a fare una lezione di editoria anche sotto questo post.
Cosa è successo con Scalped?
Ormai più di 5 mesi fa, sul prestigioso catalogo Mega, quello in cui le chart sono vere come una banconota da 2€, i signori della RWLion Ed. o Alastor, fecero un annuncio abbastanza pomposo, la premiata serie Vertigo di J. Aaron sarebe stata ridistribuita fino ad esaurimento scorte, i volumi Planeta almeno, per quelli RW non c'erano problemi di reperibilità.
Ed effettivamente anche se a singhiozzo e con parecchie inquietudini, e con non poca fatica, i primi 5 tomi di Scalped sono giunti (quelli con l'etichetta Planeta De Agostini, quelli insomma che Alastor aveva già nei suoi magazzini dai tempi in cui era ancora solo il distributore Planeta, prima insomma che ne diventasse il concorrente per la detenzione dei diritti DC), è che dopo in fumetteria sono arrivati i numeri conclusivi, il nove ed il dieci, quelli già stampati sotto etichetta RWLion Ed. il mese prima il 5, quello dopo il 9.
Su Mega non c'era traccia di alcuna comunicazione del fatto che i numeri 6,7 ed 8 non erano disponibili.

Stamane stanco di pontificare insieme ai gestori della mia fumetteria di fiducia su quali fossero le sorti di questo recupero ho scritto sulla bacheca della RWLion Ed. o Alastor che di si voglia.







D'altronde è vero che la matematica non è un opinone, ma manco la gramamtica italiana lo è, se dici ridistribuiremo fino ad esaurimento scorte lo Scalped Planeta, uno ingenuamente, pensa che prima di dirlo, hai controllato, ed anche se poche copie,  hai comunque a disposizione tutti i volumi.
E già così è una mezza truffa, sia chiaro, pensa come  può essere interpretara se poi costretto da una chiara domanda,  devi ammettere di non averle affatto quelle copie.

Nella screenshot potete leggere la risposta molto professionale di un editore nato per far partecipare un distributore ad una gara di acquisizione di una licenza editoriale (le parole sono importanti).

In pratica la risposta dei signori della RWLion Ed. o Alastor, ci dice che non hanno a disposizione nessuna copia degli ultimi numeri di Scalped editi dalla Planeta De Agostini nei loro magazzini.
Ma questo particolare lo hanno omesso ai tempi dei primi pomposi annunci sulla ridistribuzione, d'altronde chi sarebbe stato così coglione da comprare 5 numeri di una serie, sapendo che poi non avrebbe avuto alcuna possibilità di leggerla integralmente?
Nessuno, e le rese inevase, ma pagate a suon di avvocati, nei magazzini, -mai andate al macero- avrebbero continuato ad ammuffire,  se solo l'annuncio mesi fa fosse stato onesto limpido e trasparente.

Quindi se state aspettando il numero 6 di Scalped, mettetevi l'anima in pace, non c'è.
Siete stati spinti con l'inganno a prendere quei 5 volumi, in pratica avete regalato alla RWLion Ed. o Alastor 65,75€ dei vostri sudati soldi, perchè gli onestissimi signori che lavorano in casa Alastor o RW Lion, si sono dimenticati di dirvi che non era una ridistribuzione di un opera imperdibile, ma era di fatto una rivendita di materiale inevaso.
Incompleto? E pazienza d'altronde  le lavorazioni ex novo richiedono tempistiche non brevi, per fare cassa invece, facendoti credere di avere a disposizione tutti i numeri Planeta invece richiede tempi più brevi.
Morale?
E' che della Lion non ci si può fidare, che triste a dirsi, anche se ci lavora gente, e sono cose che non si augurano a nessuno, dopo colpi sotto la cintura come questi, si finisce per sperare che le voci che li danno ormai per falliti siano vere, e che la  DC, torni nelle mani di editori capaci.
Baci ai pupi.

giovedì 11 giugno 2015

Nick Banana....

Uno deve riconoscere i propri, limiti, e badate che scrivo limiti, appprezzate almeno, lo sforzo di non apparire al solito spocchioso. Ed il limite è: io del panorama fumettistico italiano conosco ben poco,e quello che conosco non è che mi faccia eccitare, Zerocalcare mi annoia, non riesco ad andare oltre 4-5 pagine, Recchioni non mi piace, e con "non mi piace" andiamo giù di eufemismi, Sio lo ritengo un chemioterapico neuronale, la bonelli credo sia una realtà editoriale composta da un branco di dinosari impermeabili al cambiamento, insomma diciamo che se voglio prendere un fumetto italiano di solito ripiego su altro, su altri nomi, morti probabilmente, o ritiratisi per incompatibilità di idee, quindi il panorama fumettistico italiano contemporaneo, quello che per lo più vive di "like" sui social, spopola sulla rete e poi finsce sulla carta, proprio non mi riesce di farmelo piacere.
Non ho mai fatto della mia iscrizione sul famoso social di zucchemberg, un lavoro, iscrivermi ai gruppi mi scoccia oltre ogni modo, seguire le pagine mi annoia, dalla mia home riesco a stento a leggere le uscite di un paio di fumetterie in cui mi servo, ho disattivavo tutte le notifiche degli editori, per non avere invasa la bacheca da inutili annunci di uscite che tanto periodicamente slittano. Fondamentalmente è uno dei motivi per cui fumettopenia, non è certo un blog di attualità fumettistica, si parla di quel che si legge, e di  poco altro. Adesso Thor è donna, e Cap e nero, ed è tornato PeterParker, esticazzi aggiungerei.
La premessa inerente le lacune del panorama italiano, era necessaria per cominciare a parlare del volume che ho appena finito di leggere, Nick Banana di Nicolò "Nebo" Zuliani, Michele Monteleone e Daniele Di Nicuolo, dovessi dirvi adesso che conoscevo uno solo di questi tre ragazzi (dò per scontato siano giovani) prima di oggi, vi  mentirei spudoratamente, mai sentiti, mai coperti, però conosco la star comics, oddio la conoscevo dai tempi della licenza Marvel o ai tempi della prima invasione manga, li ho rivisti a malincuore per il pessimo Suore Ninja, ed ho conosciuto la loro collana Graphic Novel (che titolo paraculo) recentemente, per il delizioso Forever Bitch, del quale per un motivo o per un altro, (leggi Alan Moore e Grant Morrison) mi sono poi dimenticato di parlarvi.
Il primo punto a favore di questo volume, e forse l'unico, nonostante i suoi 6€, è la sua inspiegabile appetibilità tattile, questo bonellide - ormai il termine è riconosciuto dall'ordine dei sacri operatori grammaticali italiani, come il perchè con la kappa e senza accento e con la ics al posto del per - ha una sorta di composizione - mi è successo come per Forever Bitch - grazie alla quale una volta che lo prendi tra le mani, lo sfogli e ne annusi la carta, ragazzi miei non c'è verso, dovete prenderlo. vi segue fino alla cassa, o alla finestrella dalla quale paghi l'edicolante. Non so chi ci sia al marketing in casa Star Comics, Albus Silente forse, fatto sta che prendo atto che ieri in edicola, come acquisto non era assolutamente contemplato, e me lo sono ritrovato in auto, mentre con la moglie volavamo a vedere (autovelox permettendo) Le regole del Caos.
E per quel che concerne i contenuti?
Uhm parliamo prima della parte grafica, Daniele Di Nicuolo ci sa proprio fare con la matita, il suo tratto non è affatto malvagio, è dinamico, pulito, espressivo, la sua griglia non è mai statica, ed un paio di volte ho quasi urlato al capolavoro nella scelta delle inquadrature. Tarantiniana quella della "telecamera" nello stipite delle pentole della casalinga fiorentina. Purtroppo la magia si esaurisce qui, i testi nonostante siano scritti quattro mani non è che brillino di questa luce abbagliante, in prefazione Alessandro Doc Manhattan Apreda, altro nome che a me, cavernicolo della rete, dice poco, al massimo mi spinge verso interrogativi esistenziali della serie, ma perchè sto bisogno di nickname continuo? Ma che hanno 'sti ragazzi contro il semplice nome proprio come identificativo?
Doc Manhattan dice che questo Nick Banana non è un fumetto per quelli privi di spirito, quelli impermeabili alla satira, ora nel leggerlo tutto, con una certa fatica, lo confesso, non mi sento di appartenere alla classe di lettori della Settimana Seria nè sento l'esigenza di abbonarmi a Musoneria Magazine (cito lui), solo perchè non sono riuscito a ridere nella lettura di questa serie di luoghi comuni fatto fumetto.
La più grande contraddizione di questo fumetto è che fa il verso a quella cultura mentecatta di cui si nutre e con cui cresce. Si gli italiani da tempo hanno spostato il loro attivismo su social e affini, in alcuni passaggi i testi sono persino graffianti, ma c'è poco altro, è satira di livello molto basso, ma mi rendo conto che sarebbe stato complicato confezionare un'opera di un certo spessore, se il bersaglio è il leader del movimento 5 stelle. Mi sono semplicemente illuso di trovarmi di fronte ad un prodotto interessante, attuale, ma invece siamo lontanissimi anche da una storia che sappia catturare l'attenzione del lettore.
A pagina 30 più o meno l'attenzione è calata tantissimo, in casa mi distraeva tutto (ed ero da solo) e da quel momento in poi l'impressione è che la storia, nemmeno a dire si trascina, ad essere onesti è più giusto dire che sono io a spingerla fino alla sospirata pagina finale.
Il guaio di Nick Banana, è che non sai cosa vuole comnunicare. Il fine ultimo di questo volumetto quale dovrebbe essere? Insomma dove vogliono andare a parare questi ragazzi?
Mettere a nudo gli sbagli del Movimento?
Irritare quei pochi talebani rimasti che ancora confidano nel fatto che questi ragazzi riescano a fare qualcosa di più che dimezzarsi lo stipendio?
Se dovessi cercare un aggettivo direi che è pretenzioso, poi questa critica selvaggia al qualunquismo, alla rete, ed ai suoi soggetti della rete, da qualche parte nel fumetto li si dipinge come alienati incapaci di uscire di casa o giù di lì, una definizione che mi trova d'accordissimo, ma un tantino ipocrita, qui in italia tutto si fa in rete, persino il sesso, si fa politica sulla pagina di grillo, si pontifica sul calcio fino a scannarsi, pure il mondo del fumetto vive di rete, tuber, che non hanno ancora capito il fisiologico uso di una webcam, opinionisti del cazzo convinti di fare le pulci ai maestri del fumetto, ed intanto prendono per rivoluzione il finale della prima stagione di Orfani, o trovano innovativo l'appiattimento della Marvel per colpa della Disney, da buon dinosauro dopo aver visionato il prodotto, dò un occhiata a chi lo ha confezionato, cerco di documentarmi su questo Nebo, e la cosa che mi stupisce è che con la rete direi che ci bivacca, è pure stato silurato dalla rete, licenziato da GQ dopo che una tuber, tale Barbie Xanax, (quando mi imbatto in queste cose amo la mia condizione da eremita) aveva criticato un suo pezzo sul giornale.
Insomma il creatore di Nick Banana, l'uomo dietro alle fandonie della rete, è una creatura della rete stessa, e probabilmente senza la rete vivrebbe nel totale anonimato. Come l'autore della prefazione probabilmente.
Ma c'è di peggio, spulciando la rete, mi ritrovo a leggere di una intervsta a GQ, insomma, silurato da GQ, Nebo ci torna come intervistato per promuovere il proprio fumetto, quando la coerenza non fa parte del bagaglio di qualcuno insomma. Ma si, perculiamo (giustamente) la coerenza grillina, di fatto un suicidio politico che stanno ancora pagando, ma intanto torniamo da chi mi ha cacciato... E non parliamo della qualità dell'intervista, col giusto tipo di occhi vedi chisramente che è una marchetta promozionale,  probabilmente pagata pure, scritta per l'utenza di GQ, che poi non è che peschi da un bacino che entra ed esce dalla Bocconi.
Magari questi senza rete erano tutti operai in qualche fabbrica del nord ancora aperta, con un contratto tramite agenzia.
Insomma se Nick Banana, pretende 6€ per una non specificata morale o critica sull'italiano medio di oggi assolutamente scontata e non richiesta, ha mancato il bersaglio, se invece la gabella era il pagamento anticipato per far ridere i lettori, beh spero abbia la formula soddisfatti o rimborsati, perchè non fa ridere.
Gli Snorky piazzati così a bruciapelo per giustificare la battuta finale non fanno ridere, i luoghi comuni sui compulsivi da facebook non fanno ridere, la satira sui comici che non campano senza Berlusconi non fa ridere, anzi suggerisco la visione de La trattativa, per vedere un modo di fare satira costruttivo.
Diciamo che sostanzialmente Grillo a parte, che è indifendibile, gli autori travisano un pò alcune questioni, presumo troppo qualunquismo confonda le idee, e renda tutti bersaglio per qualcosa.
Insomma alla fine della fiera l'unica cosa che resta appetibile di questo fumetto sono le tavole dell'illustratore, al quale auguro di imbattersi in sceneggiature più degne.
Da evitare assolutamente che siate o meno Grillini.
Meglio ma molto meglio Forever Bitch.
Che strano ma vero, è francese, quando la clssse è una cosa etnica. Ridatemi 6,00€, merceologicamente parlando, sono almeno tre degli AlterLinus del '74, che sto recuperando.
Baci ai pupi.

lunedì 1 giugno 2015

Guerre Segrete...gli Omnibus?!



Tra gli annunci Panini all' Etnacomics, la cosa che spicca tra tutte sono gli omnibus di guerre segrete, quelle originarie, che i lettori più attempati di voi hanno sicuramente letto anni ed anni fa. I volumi arriveranno in prossimità delle nuove Secret Wars™, quelle di Hickman e Ribic.
Sto leggendo l'annuncio spammato un pò dappertutto dai maggiori siti d' informazione fumettistica, marchette per lo più,  un copia incolla che si ripete all'infinito senza opinioni aggiunte, e non so se ridere o piangere, quindi se siete finiti anche qui con la magia del tag, è il caso che qualcuno vi smonti l'entusiasmo.
Lasciamo correre il solito strillone ormai imbarazzante che precede i mega-eventi Marvel:
“Le ore sono contate per il Marvel Universe!” oppure”…e l’universo Marvel non sarà più lo stesso”, ormai sono annunci che non ci sorprendono più, devo però dire che negli ultimi anni il marketing in Casa Panini si è arricchito di nuove frasi fatte, che ricordano tanto le scritte discriminatorie sulle vetrine dei negozi al centro: “Non è made in China” “Italiano al 100%”
Non un reboot, non un’operazione di retcon ma uno scenario enorme per avventure che non avete mai neanche osato sperare.
Come per dire i Reboot li fa la concorrenza, noi certe schifezze non le facciamo, noi siamo quelli della continuity…poi vedi Nick Fury e ti accorgi che ti stanno a piglià pè culo.
Quello che mi ha sconvolto è l’annuncio di voler ristampare anche da noi, una storia così mediocre in un' edizione così cara come quella degli Omnibus. Nemmeno limitandoci alla prima, ma estendendo la follia non solo anche alla Guerre Segrete II, uno dei punti più bassi della storia del fumetto Marvel, ma anche alla rarissima e semisconosciuta Guerre Segrete III, ma più tardi ci arriviamo.
Avete fatto caso che anche da noi è scritto in corsivo? Ci tengo sempre a farvi notare la libertà di iniziativa della Panini in quanto licenziataria, -anche da noi-, perché in realtà l’Omnibus di Guerre Segrete sul mercato americano esiste da un bel po’ di tempo, non è che se lo è inventato MML, e vi assicuro, dovete credermi, che nessuno di voi dovrebbe sentirne l’esigenza.
Marvel Secret Wars è erroneamente spacciato dai più, come il primo megaevento della storia del fumetto, quello che introduce il concetto di cross-over, ossia la tecnica narrativa di sviluppare la storia su più testate, costringendo il lettore a comprare più albi al fine di leggerla nella sua interezza, in realtà non è proprio così, prima di Marvel’s Secret Wars c’è Contest of Champions, andando per tecnicismi irritanti, sempre per la Marvel, ma a voler essere pignoli, spocchiosi ed antipatici come nostro solito, il primo esempio di cross-over è ancora più vecchio: è del 1964, 20 anni prima dell’annuncio di Marvel’s Secret Wars su Marvel Age (1984), e si chiama Zatanna’s Search, un’arc che spalmava la sua trama su 6 testate, Hawkman, Atom, Superman, Green Lantern, Detective Comics e Justice League of America.
Tornando all’annuncio A venticinque anni dalla sua prima e unica pubblicazione italiana, a dicembre torna anche il seguito di Guerre Segrete in SECRET WARS II OMNIBUS 1, seguito a ruota dal rarissimo Guerre Segrete 3 in SECRET WARS II OMNIBUS 2. Due volumoni da oltre 500 pagine l’uno con storie”, in realtà Lupoi sa benissimo il motivo per cui Guerre segrete II non ha mai avuto una ristampa in Italia, l’unica edizione è in appendice sul quindicinale Fantastici Quattro Star, e lui stesso ne definisce l’incipit imbarazzante.


Non parliamo della brevissima Guerra Segreta III, apparsa sulle pagine di Fantastic Four 318-319, scritta da Englehart, in cui l’Arcano diventato abbastanza ingombrante all’interno del Marvel Universe dell’epoca come characters fu per così dire ridimensionato, c’è chi dice per l’impossibilità di gestire un personaggio con questi poteri, ma in realtà, il ridimensionamento dell’Arcano da essere onnipotente a cubo cosmico difettoso creato dagli Arcani (la razza aliena) avvenne per via del fatto che era una creazione di Shooter, licenziato dalla carica di Editor in Chief un anno prima.
Ovviamente questa spazzatura, che io capisco il licenziatario italiano vuole farvi passare per pietre miliari, (capisco un po’ meno la moltitudine di blog marchetta che ripetono come dei pappagalli gli annunci della casa editrice con lo scopo di avere visibilità sui social) è reperibile a prezzi ridicolmente bassi, in edizioni più vecchie.
La prima, quella di Shooter e Zeck, non è altro che una ridicola rissa, che definire orfana di trama è fargli un complimento, è reperibile non solo nelle edizioni star comics, spesa massima 20€, tre volumi, ma è reperibile anche nella vecchia collana Supereroi le Grandi Saghe, in un unico volume da 10€.
La seconda, ammesso che per qualche ragione volete farvi così male, da volerla leggere a qualsiasi costo, apparve sul quindicinale Star Comics Fantastici Quattro nn #54-63.
La terza che come il finale di Starbrand, rientra nelle vendette personali degli autori Marvel su Shooter dopo il licenziamento di quest’ultimo apparve su Fantastici Quattro #84 (Star comics), tutti albetti che non superano 1€ a spillato, e per i contenuti di più non valgono.
Quindi prima di fomentarvi, collegate il cervello e lasciate perdere certe iniziative, non è che perchè il prossimo autunno la Panini porterà in Italia la miniserie di Hickman, allora dovete per forza rimediare le precedenti incarnazioni di Marvel’s Secret Wars™, regalando minimo 100-120€ alla Panini. E’ materiale scadente e per giunta reperibile nel mercato dell’usato ad un prezzo più consono alla sua appetibilità.
Baci ai pupi.