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lunedì 31 agosto 2015

Le sentinelle

Ma che bello è, ogni tanto, parlare di qualcosa di imperdibile?

Con lo sceneggiatore Xavier Dorison è stato un amore a prima vista, è successo con il Santuario illustrato da Bec.
Lo scrittore parigino sembra essere particolarmente portato per le trame a sfondo militare, per la caratterizzazione dei suoi personaggi (ineccepibile), e per le storie, innegabilmente coinvolgenti. Le sentinelle,  pubblicato in seno alla collana Panini-Gazzetta Ai confini della Storia ( nn 18-19 ), racconta le vittorie e sopratutto le disfatte di una unità speciale francese di soldati potenziati, che Dorison colloca sul teatro della grande guerra del 1914-1918.
Certosino il lavoro documentaristico dello sceneggiatore francese: siamo nell'estate del giugno del 1914, l'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando D'Asburgo D'Este, rompe di fatto i precari equilibri nati dalle alleanze sancite alla fine dellottocento.
Lo scienziato Feraud, creatore di un nuovo sistema di imbrigliare l'energia radioattiva, la pila al radio,  sulla prosecuzione degli studi della scienziata polacca Marie Curie, finisce nelle mire di un esponenete dello Stato Maggiore francese, il colonnello Mirreau, già responsabile di un vecchio progetto chiamato Le sentinelle, chiuso per le ingenti somme economiche richieste.
Eventi di cui non sto a raccontarvi molto, per non rovinarvi il gusto della lettura, trascinano l'idealista scienziato direttamente sul fronte al nord della Francia dove i tedeschi stanno penetrando dopo aver sottomesso senza grossi problemi Belgio e Lussemburgo.
Questo più o meno l'incipit dell'epopea di tre uomini, modificati dal genio del dottor Kropp, che Dorison, racconterà in due volumi lussuosamante cartonati, di il cui secondo è uscito non più di qualche settimana fa.
Dorison da modo ai lettori di apprezzare le sue capacità in più riprese, ho amato di questo fumetto sotto molti aspetti, principalmente lo stimolo che spinge il lettore a documentarsi più dettagliatamente sulle vicende del grande conflitto che coinvolse l'europa nel primo decennio del 1900, l'introduzione nelle fantastiche tavole di Enrique Breccia, di stampe e fotografie dell'epoca, non fa che impreziosire l'opera, come l'illustrazione di Achille Beltrame, dell'attentato a Sarajevo dell' Arciduca.
Come detto più in alto, Le Sentinelle non è un semplice fumetto bellico, seppur con una stupenda impostazione militaresca del registro di scrittura, questa storia resta una cronaca dell' umanità, e della molteplice interpretazione della stessa alla fredda realtà della guerra, diversa per i tre membri della squadra speciale, il tormentati e reticente pacifista Feraud, uomo di scienza e di pace, ridotto dagli eventi a strumento di guerra e di propagando dell'esercito francese, il sergente Gibuti, potenziato dalle droghe, unico superstite della vecchia unità delle sentinelle, incapace di fare altro che combattere, e Pègase, giovane rampollo di una famiglia, ansioso di aggiungere il suo nome nella storia dei successi della Francia.
La battaglia della Marna, di Ypres e sulle coste Turche, ai Dardanelli, ecco gli scenari che Dorison sceglie per il suo racconto, tre fondamentali momenti per la Francia e per il mondo in generale, che lo scrittore rende il palcoscenico de Le Sentinelle,  tenendo sempre alta la componente fantastica, nutrendo di continuo il sense of wonder del lettore, senza lesinare sulla sua abilità di emozionare e coinvolgere, che non starò certo a raccontarvi, anzi direi che in linea di massima il pezzo finisce qui, inutile soffermasrsi sul lavoro di Enrique Breccia, figlio d'arte, tiene alta la bandiera di casa, con una prova sublime, le sue tavole tolgono il fiato, e per una volta, devo dar ragione ai signori che ringraziano che questo fumetto sia giunto a noi con determinati canali e non sia stato vittima di una bonellizzazione, qui ne convengo, avrebbe ammazzato una sostanziale parte dell'appetibilità dell'opera, non ultima la scelta dei due artisti, di arricchire il racconto con immagini di repertorio.
Insomma avrete capito che dopo una serie di pezzi e recensioni disfattiste sul mondofumetto italiano, finalmente torno a parlare di qualcosa in termini entusiati, Le Sentinelle di Dorison e Breccia è da avere, e toccherebbe fare più attenzione a questa collana, che ha riproposto, sempre in due volumi, anche un altro capolavoro della BD: I Maestri dell' Orzo non molto tempo fa, del quale però da buon fumettopeniaco vi invito al recupero del vecchio volume della serie oro dei classici del fumetto di repubblica, sicuramente meno caro, ed orfano solo dell'ultimo spin-off, che nulla toglie alla storia originale.


Nel leggere Le Sentinelle è impossibile non fare i dovuti paragoni, è un fumetto francese del 2008, e trasuda professionalità ed amore per questo media in ogni pagina, il lavoro di ricerca storica di Dorison, qui da noi non è che semplicemente manca, è del tutto ignorato.
Fa letteralmente sorridere in amaro modo, constatare che che se oltralpe, scrivere una storia tenendo conto del passato del proprio paese, trovare riferimenti storici ed arricchire il proprio lavoro con elementi realistici, come l'utilizzo delle prime armi chimiche, le mitragliatrici, i bombardamenti, tutte ahimè inquietanti innovazioni, che di fatto mutarono il modo di fare la guerra, o ancora trovare il tempo per ricordare ai lettori, momenti orribili della storia dell'uomo come la strage degli Armeni, nelle parole della bella Maritza, ebbene dicevo fa sorridere che se questo, rientra nella normalità nel processo di creazione di un fumetto in casa dei vicini francesi, qui da noi lo stesso processo  creativo si limita, ad imbarazzanti copertine citazioniste, l' utilizzo random di dozzinali personaggi televisivi come Gordon Ramsey, una pressochè mediocre impostazione nello scrivere.
Qui da noi più del prodotto finale da leggere, si reca una morbosa attenzione nella sua promozione, un pericoloso gioco di marketing, che di fatto ha snaturato la ragion d'essere del fumetto, a vantaggio di una non ancora chiara  social condivisione orgiastica tra autori, redattori, editori, tralasciando approfondimenti ormai superflui, constatabili nei fatti tra l'altro, vale a dire che se qui da noi, trama e caratterizzazione, sono aspetti secondari, non è il caso di stupirsi se la lettura in linea di massima è quasi sempre mediocre.
E' il caso, prima di chiudere, solo di aggiungere che, se per quel che concerne la scrittura, il divario tra Italia e Francia è incomabile,  di fatto, leggere una pubblicazione qualsiasi italiana ed una francese poco dopo, è come passare dall'interpretare una pittura rupestre e tuffarsi nella lettura di un romanzo ottocentesco, per il comparto grafico la stituazione è (se possibile) ancora peggiore, nel vedere le tavole di Breccia, le sue prospettive, le sue inquadrature, la struttura dello stesso storytelling, e poi ripiegare su una qualsiasi pubblicazione italiana, cone le sue griglie giurassiche, viene da chiedersi, se qui da noi il tempo non si sia fermato, ed abbia fermato anche la voglia di fare del buon fumetto.
D'altronde se per mesi qui abbiamo salutato una pubblicazione a colori, come la rivouzione del fumetto italiano, la dice lunga su come effettivamente siamo messi.
Insomma miei cari sono 22€, dubito fortemente sto mese possa capitarvi di spenderle meglio.
Una volta tanto brava Panini.
Baci ai pupi.

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