Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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venerdì 21 novembre 2014

Negan, effettivamente tu si che dai un tono alla serie

Torniamo a parlare di The Walking Dead,  ma stavolta con toni meno entusiastici delle scorse volte.
E' arrivata finalemente in edicola, la versione "low cost", del tanto discusso numero 100, il famoso numero che strilloni, fans e licenzatari, sopratutto questi ultimi, da mesi definiscono una evoluzione della serie di Kirkman.
Ed io, che sono strano, e  che ho appena finito di leggerlo mi chiedo dove sia  l'evoluzione.
The Walking Dead ha smesso da tempo di divertirmi, di stupirmi e coinvolgermi, non posso fare a meno di chiedermi quanto sia sincero e quanto sia propaganda, quando sento parlare di Kirkman come un grande autore, se poi il risultato finale delle sue fatiche, è questo: un fumetto che si trascina, da mesi, lasciandosi alle spalle un numero sempre più alto di morti eccellenti.
Ho smesso da tempo anche di leggere gli editoriali della persona che si firma con lo pseudonimo di Zed, ho smesso da tempo di dare attenzione, alle narcisistiche ed appassionate righe, che tentano di rivendere lo stesso schema narrativo, sempre con nuove parole, non riconosco nessun autore coraggioso in Robert Kirkman, specie dopo la fine della lettura di questo ennesimo albo, la cui prerogativa ormai è quella di disturbare il lettore.
Ora capisco, per amor di Dio, che quest'andazzo possa attirare un certo tipo di pubblico amante di questo genere di cose, capisco anche che si voglia far passare una paurosa carenza di idee, per coraggio, capisco che si debba, per vendere, infiocchettare l'ennesima nemesi di Rick ed i suoi (sempre meno) compagni d'avventura, come il villain definitivo, quel che non capisco è  come si possa abboccare, questo nuovo arc, è stato rampa di lancio per iniziative speculative, che personalmente ho trovato imbarazzanti, sia per l'editore che le ha proposte, sia per il lettore che le ha acquistate, parlo della vagonata di Variant cover, cofanetti e quant'altro che hanno accompagnato l'arrivo dell'ennesimo psicotico, nella distorta società del mondo di The Walking Dead.
Tanto rumore, per un altrocattivo, iperviolento, sboccato in giacca di pelle e mazza da baseball avvolta nel filo spinato? Con tanto di nome femminile? Lucille? Come facevano i Marines di Full Metal Jacket? Ma che imbarazzo, ci si stupisce ancora del fatto che l'etichetta di fumetto d'autore si sposti sempre più, nel seriale, e nel prodotto blockbuster concepito per prestarsi a più usi?
The Walking Dead, ha sacrificato l'unica componente Weird, nelle sue pagine, i morti viventi, a vantaggio di un'ormai ripetitiva esibizione delle atrocità, tanto per citare gli Joy Division, che si riduce ad una monotona escalation di "idee", e le virgolette sono una provocazione, che rispecchiano uno stallo creativo, ed una evidente volontà, di prolungarsi per foraggiare gli introiti della serie TV.
A volte mi chiedo a cosa servano più i morti viventi in questo fumetto, e se Kirkman abbia mai scritto da qualche parte, uno sviluppo per quel plot.  Per l'infezione, le sue origini, i suoi sviluppi.
Ormai non distinguo più The Walking Dead, dal Punitore di Ennis, una struttura narrativa ridondante, con un  unica periodica variazione, i nomi dei cattivi ed il loro grado di cattiveria.
Davvero c'era bisognodi questo Negan? Davvero lo si vede in maniera diversa dal Governatore?
Davvero c'è differenza tra i due? In Salda Press vogliono davvero convincermi che massacrare uno con una mazza da baseball sotto gli occhi dei suoi amici, sia così differente dal decapitarlo di fronte allo stesso tipo di pubblico?
Siamo seri,  è ancora così appetibile The Walking Dead?


Io non direi affatto, anzi, non voletemene, ma in questi ultimi tempi è diventato di gran lunga l'appuntamento mensile più monotono, al quale continuo cocciutamente a presentarmi.
Un esercito di uomini spietati in un mondo senza regole che vivono da predoni, alle spalle di comunità meno forti.
Spoglialo di tutto il resto, ed ecco cosa ti ritrovi a guardare Negan e la sua bandas eli osservi con il giusto tipo di occhi.
Avete mai visto i sette samurai di Akira Kurosawa? Stessa cosa.
Ed il resto? Vedere quelle due pagine di massacro gratuito, cosa dovrebbe fare? Farti innamorare della serie? La disumanizzazione degli individui di fronte ad un olocausto, non dovrebbe essere un concetto già più volte affrontato? Non sarebb eora di evolversi ma veramente?
No, perchè, per esempio trovo molto più disturbante (ma efficace coinvolgente e comunicativo, proprio per la loro funzionalità rispetto ad una storia o ad una ipotetica morale) gli estremismi di Bret Easton Ellis in American Psycho e Glamorama, che questa interminabile e sfiancante sfilata di massacri.
Palahniuk senza ricorrere a morti viventi, - ridotti poi ad ingombrante tappezzeria putrescente- , ha comunicato molto più egregiamente l'alienazione di certe sfortunati classi del genere umano, o della società, nei suoi romanzi.
Trovo il famoso Patrick Bateman o il Signor Whittier di Cavie, characters molto più complessi e definiti, dei quali innamorarsi, piuttosto che l'ennesimo coglione a caccia di carne in scatola, con il lessico e l'atteggiamento dei cattivi in Mad Max.
Al signor Zed mi permetto di consigliare alcune letture prima di lasciarsi andare a sviolinate senza troppa logica, che tentano invano di rivestire d'interesse una serie ormai morta come i suoi grigi personaggi ciondolanti sullo sfondo.
Comparse mute in un dramma orfano di trama.
S'è capito che taglio anche The Walking Dead?
Quando leggo robe del genere, capisco la necessità del Bardo di un ritorno alla Golden Age con piccoli gioielli come Tom Strong.
Aspetto le vostre opinioni, salutatemi Rick ed il suo figlio sciroccato, sopravvissuto tra l'altro ad un proiettile in testa.
Baci ai pupi.

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