Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

domenica 15 giugno 2014

Rivoluzioni e Reboot


Jon è un caro amico, il proflo facebook del blog, è stata un idea sua, ed è stata un' ottima idea.
Da un pò di tempo ha cambiato il suo modo di leggere fumetti, l'altro giorno mi ha chiamato per dire che avrebbe voluto scrivere un pezzo sull'editoria seriale, un pezzo critico, pieno di dissenso, ma un dissenso comunque frutto di una passione pressochè inesauribile verso il media fumetto, una passione che credo condividiamo un poco tutti.
D'altronde quando chi ti delude è chi ami, il colpo è doppio, anche se quel qualcuno porta le mutande sopra i pantaloni.
Diciamo che questo pezzo è il coming-out di Jon. 
Quindi  vi lascio alle sue personali riflessioni sul Marvel Now e sul New52, riflessioni che alla fine lo hanno portato ad orientarsi verso altre letture. 
Baci ai Pupi. 

 

Rivoluzioni e Reboot.

E’ passato qualche anno ormai da quando, con grandi strombazzate partì quella che fu definita dalla Marvel la rivoluzione che tutti aspettavano,  è più o meno lo stesso periodo, che ci separa dalle dichiarazioni dei capoccia D.C. su quello che dovrebbe essere stato il  reboot definitivo. 
“Joint the Revolution” era il motto che appariva su ogni nuovo numero uno che Mamma Marvel tirava fuori.
Thor, Avengers, Nuovissimi X-men, X-men, Capitan America, Devil, ma anche Batman Lanterna Verde, Flash, Superman, tutte testate nuove di zecca che avrebbero dovuto la rivoluzionare il  fumetto! 
Beh con queste premesse, come facevo io, lettore onnivoro, a farmi scappare questa opportunità? Come avrei potuto vivere senza avere nella mia libreria tutte le nuove testate che stavano per inondare le edicole? Sarebbe capitata un'altra occasione del genere? (La risposta a questa domanda l’avrei avuta solo qualche mese dopo ma ci torneremo fra poco).


Quindi da bravo soldatino ho iniziato a comprare Thor, Capitan America, i vari Avengers, vecchi e nuovissimi X-Men, I Fantastici quattro, Superman scritto da Grant Morrison e Aquaman scritto da Johns.
Ogni mese aspettavo con ansia e trepidazione i giorni in cui dal mio edicolante di fiducia avrei visto quelle bellissime copertine con il logo Marvel Now stampato in bella vista. Ogni mese ero in attesa di questa rivoluzione, queste storie che avrebbero dovuto farmi riconciliare con il mondo dei supereroi, che avrebbero dovuto infondermi il famoso “Sense of Wonder” tipico delle storiein calzamaglia.
Mutanti del passato che arrivano nel presente e mutanti del futuro che tornano nel passato, Fantastici uomini che compiono viaggi inimmaginabili ai confini dell’universo, Killer di Divinità, nuovi origini per Superman ed un Flash di nuovo signore della velocità!
Le premesse c’erano tutte, eppure…dopo 4-5 mesi di letture appassionate, mi sentivo vuoto, iniziava a prendere corpo in me una sensazione di malessere dovuta alla consapevolezza che in qualche modo ero stato preso in giro. Nessuna delle aspettative che avevo coltivato durante la caccia ai primi numeri stava dando i frutti sperati. Le storie diventavano fiacche, i colpi di scena latitavano, tutto mi sapeva di stantio e nulla mi emozionava.
Nel frattempo avevo reperito con fatica e dispendio di soldi la run di Alan Moore su Swamp Thing e leggendola piano piano la famosa fiama si era riaccesa. Un altro mondo è possibile, un mondo senza rilanci mediocri e revisioni scadenti.
Avrei soprattutto evitato di spendere un sacco di soldi in storie seppur dignitose, col giusto tipo di occhi, ma appena sufficienti. Perchè perserverare ad arrovellarsi le meningi dietro a improbabili viaggi nel tempo e nello spazio, quando avevo appena letto la spettacolare versione del Bardo sulle origini dell’uomo della palude?
Lezioni di Anatomia, è una storia di neanche 30 pagine!
Ed in esse Moore scrive in modo sublime quello che altri autori scriverebbero impiegandone almeno 100.
Colpi di scena, cambi di prospettive e dialoghi meravigliosi. Ecco come scrive un autore degno di questo nome. Ecco come dovrebbero essere tutti i fumetti.
Eccola qui la vera rivoluzione, a prendere polvere su scaffali di fumetterie. Non era targata Marvel Now, non era avvenuta con l’invasione di nuove testate e nemmeno pubblicizzata fino alla nausea. Non era iniziata nel 2011 ma nel 1985.
Ed era avvenuta in sordina, piano piano, con un personaggio minore che nessuno voleva più scrivere. Con un autore all’epoca semi-sconosciuto che tuttavia armato di coraggio e anche di sfrontatezza aveva rivoltato lo stantio mondo dei comics. Era passato molto tempo da quando un fumetto non mi prendeva tanto da temere che finisse subito. Come la mozzarella in quella vecchia pubblicità.
Voi a questo punto direte: Non dovevi mica dircelo tu, Jon, che Moore è un dio e gli altri sono dei miseri operai che lavorano giusto per portare a casa il salario, ed è vero, chiunque legga fumetti da qualche decennio o più, conosce il ruolo fondamentale di Moore, l'autore che ha avviato il processo di “ Decostruzione” del super eroe, prima con Miracleman e poi con Swamp thing e Watchmen. Con questo non voglio dire che Marvel e D.C, debbano chiudere, ed i fumetti che pubblicano, sia tutta roba da evitare. Non voglio certo essere io ad elencare le storie provenienti dai due colossi, sottolineando l'ovvio, nominandovi fumetti che hanno segnato il mondo dei comics, però se si parla di rivoluzione e lo si fa per descrivere quelle che altro non sono che abilissime mosse di marketing per attirare nuovi clienti senza cambiare nulla, se non le copertine e la numerazione delle testate, beh io non ci sto.
Se si parla di rivoluzione, qando si parla di trame che non hanno nulla di nuovo, che non fanno nè sognare e nè riflettere, se non sulla inaudita quantità di soldi che ogni mese tiriamo fuori, manco fossimo tossici, beh io non ne voglio fare parte.
Noi vogliamo coraggio e innovazione! Vogliamo gente che osa e non si nasconde! Vogliamo insomma piu’ autori come il sorprendente Xavier Dorrison di Santuario, il magnifico Vaughan di Saga,  o Terry Moore di Echo e Rachel Rising.
Ed per questo che sono contento di aver contribuito (in minima parte) alla creazione di Fumettopenia.
Perché convengo sull'idea di Gennaro, di non essere l'ennesima cassa di risonanza per strilloni che promuovono il nulla, qui non si sente il bisogno, ne la volontà di elogiare fumetti ed autori che non se lo meritano, mi piace il fatto che ogni pezzo, specie quelli critici, generino  polemiche sane e nutrienti per tutti voi, e noi.


Anzi, ingraziarsi le case editrici, direi che è sempre stato l'ultima delle priorità di Gennaro.
Quindi questa è la sede giusta in cui posso dire oggi, che personalmente, ho chiuso con il fumetto seriale.
Almeno per ora.
Stay with us!!

Jon Snow

lunedì 2 giugno 2014

Buon Compleanno Batman!



Batman Anno Uno
Cade quest’anno il 75mo anniversario della nascita di Batman, la prima apparizione del cavaliere oscuro risale al maggio del 1939 sul numero 27 della storica rivista Detective Comics della National Comics Pubblications. Ovviamente ne hanno gia parlato più o meno tutti compresi quelli che non hanno mai letto un numero del pipistrello, in questi giorni si è parlato di Batman in tutte le salse, e non sono mancate nemmeno le penne che rivangavano sulle solite teorie sull’effettiva paternità del fumetto, valea  dire su chi, tra Bob Kane e Bil Finger, abbia effettivamente plasmato la saga del vigilante più longevo della storia del fumetto, papà di un tipo di fumetto più gotico ed oscuro, fin dalle sue prime storie.
Ty Templeton
Ma eviteremo di dirvi quello che avete già letto qui e li sulla rete, se proprio dobbiamo prendere una posizione a fumettopenia, ci limiteremo a dire che noi siamo con Bill Finger, vale a dire che riconosciamo l’essenziale contributo dell’autore, un contributo che ha reso Batman ancora oggi uno dei fumetti più letti in assoluto, un contributo che probabilmente, al contrario, mancando, avrebbe diluito, The Batman, nel calderone di calzamaglie che hanno visto la luce nella golden age dei comics.
No, a fumettopenia abbiamo intenzione di celebrare il compleanno di Batman, elencandovi una particolare lista di storie che non dovrebbero mancare nella vostra bat-caverna, storie di autori che negli anni si sono alternati nello scrivere le avventure del cavaliere oscuro.
Cominciamo senza indugiare oltre? Per stendere il pezzo mi sono fatto aiutare dai ragazzi che ormai da qualche tempo partecipano al gruppo dei fumettopeniaci su Whatapp, un gruppo creato qualche tempo fa, nel quale, a turno pontifichiamo su questo o quell’autore. L’altro giorno ho chiesto ai ragazzi di elencarmi una serie di storie sul pipistrello che loro reputassero essenziali, Ma qui sono quasi certo di essermi incartato con i verbi e le correte coniugazioni, ma voi fate finta di nulla ed abbozzate!
Insomma ecco cosa ne è venuto fuori:
Se proprio volete celebrare Batman, fatelo leggendo queste storie:

The killing Joke
Il Lungo Halloween. (J. Loeb – T. Sale)

Vittoria Oscura.  (J. Loeb – T. Sale)

Il ritorno del Cavaliere Oscuro. (F. Miller)

Arkham Asylum. (G. Morrison -  D. McKean)

Batman. Anno uno. (F. Miller)

The killing joke. (A. Moore -  B. Bolland)

Shadow of the Bat. (A. Grant – N. Breyfogle)

Batman. Hush. (J. Loeb – J. Lee)

Batman: Terra di nessuno. (AAVV)

Una morte in famiglia. (J. Starlin – M. Aparo)

Assassino/Fuggitivo. (AAVV)

Figlio del demone. (M.W. Barr – J. Bingham)

Batman. La setta. (J. Starlin – B. Wrightson)

Neve. (D.C. Johnson  - J. H. Williams III – S. Fisher)

Noel. (L. Bermelo)

Sciamano. (D. O’Neill- E. Hannigan)

Joker. (B. Azzarello – L. Bermelo)

Batman. Le 10 notti della Bestia (AAVV)

La saga di Cappuccio rosso, il ritorno di Jason Todd (AAVV)
Batman The Deal (G.Preciado - D. Bayliss)

Albo in più, albo in meno, questo è tutto il Batman, che vale la pena di leggere, aggiungerei anche Gotham Central e la lunghissima Run di Morrison, (Inc. compresa) ma li si scivola quasi nei gusti personali, nella mia esperienza di blogger, ho conosciuto anche chi dice che Morrison è sopravvalutato, ma il mondo è bello perche è vario.
Dicevo questa è la lista delle più riuscite interpretazioni del pipistrello, con i contributi dei migliori autori di comics, le bellissime saghe scritte da Loeb, che quando vuole, riesce a tirare fuori fumetti anche per menti un attimino più sensibili, passando per l’impareggiabile Alan Moore, che ha sempre definito il suo The Killing Joke, una storia tutto sommato senza alcun contenuto concreto, ma io dico, ad avercene storie così scarne, sempre.
Il lisergico duo, Morrison- Mckean con la saga di Arkham Asylum, o il buon Dennis O’Neil che con il suo Sciamano, volle sviluppare una retrocontinuity del personaggio collegando la storia all’opera principale sul pipistrello, o almeno una delle due, Batman Anno Uno, eh si, perché c’è da dire che per quanto sia diventato detestabile e si sia fatto corrompere dai fumi di Hollywood, le migliori storie di Batman hanno la firma di Frank Miller. Ed il suo Il Ritorno del Cavaliere Oscuro non può non essere letto.
Che altro dire? Ah, ovviamente sono da includere nella lista del Batman da leggere, le primissime storie di Kane-Finger, storie nelle quali è stata forgiata la leggenda, un baloon alla volta. Magar rimediando i vecchi archivi, invece di donare un rene per le edizioni iperlussuose (ed iper-invendute) della Rw Lion.
E voi avete altre idee? Vorreste aggiungere qualche altro titolo? Pensate manchi qualcosa? 
Fatecelo sapere.
Intanto baci ai pupi.

                       Il Sogno di Morfeo su Facebook
Qui il link al blog da cui è tratta la vignetta.