Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

mercoledì 5 febbraio 2014

Quattro dita



 
Questa piccola recensione è dedicata a quelli e a quelle che convivono con un lettore o anche una lettrice di
Siete in crisi per il regalo il regalo di compleanno vero?
Lo so bene cosa significa avere in famiglia uno sfigato che legge fumetti, e che non ha molti altri interessi oltre a questo, lo so cosa si prova a vedere che scarta i regali, senza che gli occhi brillino per davvero, questo perchè mai nessuno gli regala un fumetto. Anzi il più delle volte familiari ed amori ripiegano sull’abbigliamento, magari il classico maglione, pure brutto.
Lo so come vi sentite, chi vi scrive non ha lo sfigato in casa, chi vi scrive è lo sfigato, con l’armadio pieno di maglioni, a righe, a quadri, con la renna in petto etc.ect.
Ora ve le tolgo io le castagne dal fuoco. Oggi ve lo do io un bel consiglio.
fumetti.




Quattro dita, di Rich Koslowski - Prospettiva Globale edizioni.  (Pro-glo Ed.)

Prendete un’idea geniale come “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”
Una Hollywood dove cioè i cartoni animati non sono disegnati, ma sono persone come me e voi, e i film che li vedono protagonisti, non sono prodotti al tavolo da disegno, ma sono girati, proprio come i film degli esseri umani con la macchina da presa e con l’operatore.

Rendeteli il tutto e per tutto simili agli umani, rendeteli superstiziosi, invidiosi, ambiziosi, dategli una fisicità, fate in modo che possano invecchiare, ammalarsi, impazzire, morire persino. Forse avrete un’idea di cosa può aspettarvi se regalate Quattro Dita al vostro lettore di fumetti.

Il romanzo illustrato di Rich Koslowski, è citazionistico, e cosa ormai rara, tremendamente originale, conta 144 pagine che narrano la storia del successo di Rickey Rat (rif. Mickey Mouse). Della sua ascesa sull’Olimpo Hollywoodiano.

L'autore  sceglie uno storyboard alquanto inusuale ma non per questo non efficace: Quattrodita infatti è un documentario. Una soluzione narrativa validissima, sopratutto per via della prosa dell’autore, adeguata sia negli interventi dei vari personaggi, sia nella voce fuori campo del documentario stesso.
La struttura infatti, presenta un preciso e scorrevole alternarsi di “materiale girato”, e interviste dei personaggi che vissero la vicenda…due astuti modi diversi e complemtentari, per raccontarci la storia di Rickey, e se vogliamo, due diversi narratori: l’onnisciente, nelle parti di documentario che raccontano i vari momenti della vita del successo di Rickey e del suo socio umano Dizzy Walters (rif. Walt Disney), e i progressi del cinema e delle case di produzione.
E l’altro, il secondo, un narratore interno, più intimo, nelle vesti dei vari personaggi intervistati che vissero sulla propria pelle il successo inaspettato di Rickey.

Ognuno di loro come tutto, in quest’opera, è un omaggio, un riferimento, o una citazione a quello che era il palco dei personaggi dei cartoni a quei tempi.
Insomma molto, molto bello, anche le illustrazioni valgono la spesa, Koslowsky ci diletta con tavole di chiaro stampo underground e atipico, ora in china, per le interviste a mezzo busto dei vari partecipanti, ora con un tratto acquerellato, in deliziosa scala di grigi, nelle parti della storia riservate al documentario.
Come già detto l’intera opera è ricca di citazioni sul mondo del cinema e dei cartoni animati dei primi anni ’50, in più l’autore in questa cronaca dell’ascesa di Rickey Rat, non manca di incuriosire il lettore sin dalle prime pagine, accennando ad un segreto che avrebbe catalizzato il successo di Rickey, segreto rivelato ovviamente verso la fine, e che non potrà strapparvi più di un sorriso, per l’incontestabile colpo di genio.
Insomma il volume “Quattro dita” edito da Pro-Glo Edizioni, dovrebbe togliervi dai casini, e almeno per quest’anno potreste fare un regalo attento ai gusti degli sfigati con cui dividete la vostra quotidinanità, visto che loro da anni, ve li fanno riservando un grande riguardo per i vostri di gusti, perchè ok, sfigati si, ma stronzi no.

Baci ai pupi.

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