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domenica 20 ottobre 2013

Longshot il gastone della casa delle idee



“Se prendete un uomo e gli togliete nome, passato, identità e ricordi…cosa resta?
Ce la farà ad andare avanti?
Gli basterà la sua anima?”

Herman Hesse? Maddechè Ann Nocenti,meglio conosciuta come la donna che si prese la briga di prendere le redini di Daredevil dopo la cura Frank Miller.

Il testo è ripreso dalla prima didascalia di pagina 8 di Longshot numero #01 sublime miniserie che Panini ha riproposto proprio in questo mese sulla collana Marvel Gold #39,  la linea di brossurati da fumetteria che propone il più delle volte (non sempre) materiale reperibile a prezzi inferiori se avete la fantasia di cercare proposte alternative.
Qualche esempio? Se no dite che poi sono pesante e dico sempre le stesse cose senza documentarmi:
I Vendicatori contro i Difensori (Supereroi Grandi saghe #17),  La guerra Kree-Skrull (Supereroi (Grandi Saghe #14), Infinity Gauntlet (Supereroi Grandi Saghe #80, o addirittura su Marvel Comics Presenta #01 - #06 costa anche meno), La guerra delle armature (Supereroi Leggende Marvel #24) e potrei continuare per un altro paio di volumi, tipo L’Uomo Ragno la morte di Jean DeWolff, che a rimediare gli spillati Star Comics si spenderebbe non più di 5-6€.
Si lo so cosa state per dire:
“E’ un tipo di pubblicazione rivolta ad un diverso bacino d’utenza, un altro tipo di lettore”
Con ‘sta storia del bacino d’utenza diverso…ma non sono lettori di fumetti anche quelli?
Ma poi come lo chiamereste il bacino di lettori che pagano 15-18€ per storie che potrebbero leggere anche a meno di 10€? No perché io un paio di appellativi ce li avrei, però poi magari tra voi qualcuno potrebbe sentirsi offeso a sentirsi chiamato pirla (cazz…l’ho detto!) e si incazza pure, ed io non voglio che vi arrabbiate quando bighellonate sul mio blog.
Quindi non lo diciamo, limitiamoci a chiamarlo il bacino dei poco svegli và, chiamiamolo così.
Puro Fair Play.
Quindi dicevamo, sull’ultimo Marvel Gold reperibile in fumetteria adesso, Panini ci ha ristampato una delle miniserie più carine della metà degli anni’80, la miniserie che lanciò  al pubblico l’affascinante biondino con due cuori, che da lì a poco, visto il riscontro positivo dei lettori sarebbe stato adottato nella famiglia dei mutanti di Claremont.
Nella dimensione parallela chiamata Mojoverso, dominata dal cattivissimo Mojo, furono creati dallo scienziato Arize, una casta di uomini e donne simili ai terrestri con alcune differenze anatomiche, tipo un cuore in più nel petto, un dito in meno per mano, e una forte inclinazione a vivere da schiavi agli invertebrati, tra questi schiavi Arize ne creò, che dotò, oddio si puo dire dotò, sembra il nome di un piatto giapponese, comunque dotò della capacità di alterare le probabilità a suo vantaggio, qualità che sulla terra gli fece guadagnare l’appellativo di Longshot, un complicato gioco di parole che in pratica sottolienava il fatto che il nuovo eroe di New York, per quanto si cacciasse in imprese con poche probabilità di vittoria, riuscisse sempre ad uscirne indenne, in inglese longshot, vuol dire lancio lungo, scommessa azzardata, impresa rischiosa, da qui fortunato.
Arize plasmò il suo schiavo più importante della capacità di ribellarsi agli invertebrati,  qualità che lo portò ad essere il leader della rivolta degli schiavi, rivolta che purtroppo non ebbe un epilogo felice, la miniserie comincia con Longshot, in fuga da una banda di animali antropomorfi, che sembrano del tutto intenzionati a riportarlo dai suoi padroni vivo o morto.
In pratica gli invertebrati gli hanno cancellato la memoria, ma la fortuna del nostro affascinante eroe lo aiuta nella sua confusionaria fuga, ed attraverso un inaspettato varco dimensionale giunge sul pianeta Terra, nella solita New York, fuggendo dai proiettili dei suoi persecutori.
Questo è l’incipit della deliziosa miniserie di Ann Nocenti, qui al suo vero esordio nella casa delle idee (allora poi è il caso di dire erano quasi tutte buone idee tranne forse Secret Wars 2).
Nei 6 numeri raccolti nel volume Panini, Longshot farà la conoscenza di bellissimi personaggi, tutti magistralmente caratterizzati, che difficilmente non susciteranno le vostre fantasie, come il survivalist Elliot, il catastrofista che vive come un eremita in un bunker sotterraneo ai margini di un bosco, in attesa che l’umanità si autodistrugga con il nucleare.
La bella stunt girl chiamata Rita Ricochet, e la troupe del regista Hitch, la nuova promessa del “cinema spazzatura americano” (parole sue non mie).
Just let me die, l’esilarante terzo numero, vede Longshot coinvolto in un improbalissimo team up con uno sfigato di nome Theo, con il quale decide di assaltare quei ladri della compagnia elettrica, e qui mi fermo per evitare di rovinarvi troppo le sorprese del tomo, che ripeto è una piacevolissima lettura. Una storia sicuramente divertente e coinvolgente, che gioca molto sulla geniuina innocenza delle azioni di un uomo senza passato e memoria, che conquisterà anche i nuovi lettori che conoscono poco il personaggio, che credo oggi editorialmente si sia perso nel labirinto delle dimensioni parallele insieme agli Exiles.
Una godibile avventura che tecnicamente varrebbe pure il costo del volume Panini, una storia in cui non mancheranno gli incontri/scontri tra il nostro affezionatissimo (vi ci affezionerete o consideratevi dei mostri insensibili) e varie calzamaglie residenti nella grande mela, tipo l’Uomo Ragno, ed il dottor Strange, colpi di scena, drammi e situazioni più distensive, il tutto raccontata da dialoghi mai banali o piatti, ma sempre divertenti ed appetibili.
Il disegnatore della miniserie poi è un ispiratissmo Art Adams, co-creatore del personaggio, che con le sue anatomie affusolate dona alla storia quel fascino grafico che la rende un prodotto degno della vostra attenzione.

Occhio alla spesa

Longshot come detto è molto bella, io mi sono divertito a rileggerla per l’ennesima volta per recensirla sul blog, tuttavia il mio modus operandi non cambia, al vostro portafoglio ci tengo e quindi prima di tuffarvi a testa bassa sull’edizione Panini da 15 euro dovete sapere che esistono due precedenti edizioni, tutte e due Play Press e sicuramente almeno una delle due reperibile ad un prezzo minore.
Il Play Book Collection del 1992, raccoglie per interno la miniserie di cui sopra, in pratica è identico (anche per la carta) al Marvel Gold, solo che costa sicuramente meno,  se spulciate internet e fumetterie potrete trovarlo anche ad un prezzo non superiore ai 5€.
Per completezza vi dico anche dove rimediare la primissima apparizione di questa squisita miniserie: su X-Marvel (Play Press) sui primi 6 numeri, che forse a ben cercare potreste trovare anche ad 1€ l’uno con lo svantaggio di trovarvi con altre storie segate, tipo quella di Excalibur contro le parodie dei cartoni della Warner, Having a wild weekend disegnata da Erik Larsen.
Mi sa che vi ho detto tutto, ovviamente la morale è che consiglio la lettura e l’aquisto di questo volume, se
risparmiare o meno dipende solo da voi.
Buona lettura e baci ai pupi.

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