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domenica 11 agosto 2013

Tornano i NextWave.



Nextwave vol. 1 Ellis e Immonen - brossurato 144 pagine colore –  6 euro – Panini Comics, collana Marvel Best Seller #09


Ve la ricordate la collana Grandi Saghe?
Converrete che è stata un’ottima trovata editoriale, tra le migliori degli ultimi anni, ha riproposto in 100 numeri una montagna di fumetti interessanti.
Alcune ristampe doverosamente necessarie, altre decisamente audaci, però al pari delle precedenti iniziative come  “I grandi classici del fumetto” di Repubblica, è stato un appuntamento settimanale quasi sempre gradito.
Certo io avrei evitato di ristampare quel sonnolento mattone degli Eterni di Kirby, leggere gli Eterni di Kirby è un pò come calarti l’opera filmica incompiuta di Ejzenstejn: Que Viva Mexico! Una palla mostruosa.

Lo so che con queste parole adesso sputtano quel poco di quell’aura credibilità che ho faticosamente tentato di costruirmi intorno in tutto questo.
Ma fossi stato io presente quando s’è fatto il piano dell’opera, per esempio avrei proposto Nextwave.

 Meno male che nel frattempo la Panini ha varato l’economica Marvel Best Seller, collana distribuita in edicola e fumetteria, che finora ha riproposto titoli che hanno visto una prima luce quasi sempre sui 100% Marvel: Marvel Zombie di Kirkman, Shanna di Frank Cho, il Manga-Wolverine di Nihei, Moon Knight di Huston-Finch.
Il prossimo numero nove di questa collana ospiterà 144 pagine del primo volume di Nextwave, al prezzo di 6 euro. Quasi la metà della prima edizione originale che costava 11€.
Brava Panini, lo vedi che quando te ce metti, ti riescono le cose?
E riesci persino a divenire simpatica a questi orchi brontoloni di Fumettopenìa.
Era ora che Nextwave tornasse disponibile.
Probabilmente è una delle cose più geniali della  scorsa decade, e non lo diciamo solo perché è Warren Ellis. W.A.R.P. Gli amanti della musica elettronica tra voi, avranno colto la citazione, We Are Resonable People. Con questo ragionamento avremmo dovuto dire un gran bene di un sacco di roba etichettata da big, ed invece abbiamo per ora affossato quasi tutto il Marvel Now.
Nextwave non è godibile solamente perchè è l’ennesima divertente distorsione del mondo supereroistico.
E’ una cornucopia piena di una quantità imbarazzantemente enorme di esilaranti citazioni ed omaggi agli autori e ai fumetti ai quali si ispira, Nextvawe è una miniserie da leggere assolutamente, perchè è deliziosamente surreale, è lisergica, e lo è in ogni sua pagina.
Ed a sto prezzo, probabilmente diventa anche  una miniserie decisamenter abbordabile.

Esempio #01 Rorkannu vi farà ridere anche se non avete la minima idea a chi si ispiri, a chi in realtà sta facendo il verso.
Certo è però che siete dei Nerds, e quindi lo sapete, allora Rorkannu vi farà scompisciare dalle risate.

L’appetibilità della serie è direttamente proporzionale al vostro punteggio su un ipotetica scala nerdometrica.
Se fate vedere le prodezze di Maradona ad un milanista, se non è del tutto scemo dirà:
“Eh ciulla! Llè propri brav’ cul balò!
Se le stesse cose le fate vedere ad un napoletano probabilmente andrà in estasi mistica, urlando:
“Maroooooooooooooooooooooonna mia do Carmine!”
Il coinvolgimento personale sublima, esalta il valore di qualcosa che è già oggettivamente bello.
Cioè Maradona è bravo, bravissimo in verità, ma per il napoletano, è un santo, se non Dio. Letteralmente.

Allo stesso modo Nextwave è un ottimo fumetto, ma per un nerds, in alcuni passaggi, in alcune pagine è senza esagerare un amplesso.
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Nel leggerlo vi può assalire il dubbio che quel che state leggendo, è un tantino insolito per i canoni della continuity Marvel, che i personaggi sono troppo eccentrici per il Marvel Universe, ma è un dubbio che non pregiudica la lettura e soprattutto non mina la godibilità.
Magari i neofiti potranno storcerete il naso alla fine del primo albo, quello con il drago gigante in mutande, i neofiti però, perché il suddetto Drago, viene direttamente dal Thor di Simonson, ma dategli tempo, non siate frettolosi, Nextvawe è come un vecchio motore diesel, deve carburare. Gli serve solo qualche minuto.
Se lo leggete con un nerds di fianco non potrete fare a meno di notare come sghignazzerà nel riconoscere i membri di questo gruppo.
Ma voi non vi curate di questi sfigati, ignorate queste stolte involuzioni del topo di biblioteca, prima i disadattati si rifugiavano nei tomi in cuoio rilegati, di racconti cavallereschi, ora invece si rintanano dietro gli spillati da edicola con la copertina variant!
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Ma voi fidatevi di me, anche se non avete idea di chi sia questa Monica che dice di essere stata in passato un membro dei Vendicatori con l’identità di Capitan Marvel, anche se non riconoscete in Aroon il vecchio robot chiamato Machine Man, protagonista pure di una ingenua miniserie illustrata dal grande B.W. Smith (Ed. Play Press).
Continuate a leggere.
Perchè il Capitano, è l’eroe che tutti vorremmo finalmente vedere, uno scazzato, troppo umano per non incappare in sbalzi d’umore. The Captain è Ralph Supermaxieroe, solo un pochetto più coordinato nei movimenti, ma nemmeno tanto, è l’ Hancock di Will Smith, senza quella stronzata della continua rinascita alla Hawkman & Hawkgirl.
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La trama non richiede profonde conoscenze delle vicende dell’universo Marvel, non si poggia sulla continuity ed è semplice, sarà per questo che è bella, d’altronde si dice: “I sistemi complessi sono fragili” è una legge della natura questa, un enunciato serissimo, mica me lo sono inventato io.

Ed è vero, e vale anche nei fumetti,
Invece il buon Warren Ellis prende il più vecchio espediente narrativo del mondo del fumetto dai tempi di Nembo Kid, e cioè il cattivo e l’eroe, punto, semplice, lineare, intuitivo, funzionale. Solo che gli dà una nuovo taglio, il cattivo è una corporation, la Beyond Corporation, e oggigiorno, per noi lettori smaliziati che guardiamo tutti i documentari di Micheal Moore,  chi è più cattivo, più cinico e bastardo di una qualsiasi Corporation? Di un’azienda che per profitto non si cura di nuocere nemmeno al suo stesso paese?
Basta con ‘sti Villain e le loro perpetue battaglie personali con le loro controparti eroiche, ecco cosa ci voleva per cambiare un pò il filtro dell’aria sotto la cappa satura degli umori della solita zuppa, ci voleva un pò di sano sarcasmo, era ora che qualcun’ altro infilasse un pò di sana morale ecologica nelle sue opere, il bravo Miyazaki, non ce la poteva di certo fare ad educarci al rispetto dell’ambiente da solo! Applausi per Warren.
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Ecco la Beyond, e le sue filiali nello sperduto e sconfinato entroterra americano, dove sperimenta nuove assurde armi e nuove improbabili tecnologie.
Ad illustrare il tutto uno Stuart Immonen come Maradona, fuori dal comune, un fuori classe, un cartoonist più che un fumettista, che interpreta perfettamente le fantasie irriverenti di Ellis, con questo suo nuovo tratto assolutamente Pop, absolutely British, absolutely Underground, absolutely bello e bravo persino nelle copertine che fa l’ occhiolino per certi versi alla Tank Girl di Alan Martin e Jamie Hewlett.
Il risultato finale: una miniserie che avrebbe reso Grandi Saghe ancora più interessante di quanto già non lo sia stata, se qualcuno dei curatori della collana l’avesse proposta, invece ci sono toccati gli Eterni e La vita e la morte di Capitan Marvel, abbiamo preferito il diazepam alla mescalina, e vabbè.
Fortuna vuole che la Panini si sia inventata questo Best Seller, e che abbia deciso di impreziosire la collana con questa pubblicazione, ad un prezzo assolutamente impareggiabile.
 Il mio consiglio e di reperirli e di leggerli e prendere coscienza che Another World is possible anche nei fumetti.
Baci ai pupi.
                                Quando parlo del fatto che il fumetto è tutta una ricerca di citazioni 
                                non scherzo, la vedete La grande onda di Kanagawa di Hokusai
                                sullo sfondo?

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