Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

venerdì 31 maggio 2013

Before Watchmen - Le conclusioni Parte 2

la prima parte delle conclusioni la trovate QUI!


Dottor Manhattan - Dopo aver letto Rorschach, Silk Spectre ed Il Comico, stavo seriamente perdendo le speranze riguardo alla effettiva appetibilità di questa opera, più che altro è stato Rorschach che mi ha spiazzato, chissà cosa mi aspettavo da Azzarello in quei 4 numeri, Bermejo no però, lui non mi ha deluso nemmeno nel più piccolissimo riquadro, nella più minuscola vignetta.
Dopo essermi letto in sequenza queste tre miniserie più il numero unico dedicato a DollarBill, ho cominciato a vedere quel cofanetto come un nemico dell'economia domestica di casa Cardillo, un pessimo investimento suggerito dalla nostalgia canaglia.
Poi fortunatamente ho aperto il contributo di Straczynski, poi finalmente è arrivato il momento di Dottor Manhattan e mi sono un attimo risollevato il morale.
Dottor Manhattan è un opera veramente ben fatta, lo sceneggiatore statunitense, ha davvero colto l'essenza del personaggio più affascinante creato da Alan Moore in Watchmen.
Una sublime miniserie concepita sui concetti di meccanica quantistica, Jon alle prese con una rosa di universi paralleli nati dalle scelte di vita quotidiana, un fumetto didascalico, ricco di poesia, malinconico in certi passaggi, che a mio parere ha centrato l'obbiettivo citazionistico dell'intera serie, il dottor Manhattan di Straczynski, è davvero un degno omaggio a quello creato anni fa dal bardo.
4 albi un cui si accompagnano ai momenti chiave della miniserie originale, nuove elaborazioni degli eventi ed una attenzione alle psicologie dei personaggi, che solamente un autore come il buon Straczynski poteva concepire: la coscienza, o meglio Jon stesso in viaggio attraverso lo spazio ed il tempo, per riscoprire tutti i passaggi che la vita gli ha imposto fino ad arrivare ad essere quello che è, un attenta e toccante rivisitazione del Dottor Manhattan, del suo passato e del suo futuro, alla fine della quale lo scrittore rivela in che modo tutto è nato, in che modo c'entri Ozymandias.
Chi la sta seguendo non potrà che darmi ragione nel leggere l'ultimo numero di DOC.
Ad impreziosire ulteriormente la miniserie, c'è un Adam Hughes in forma perfetta, ogni tavola è un piccolo gioiello, ogni vignetta, ogni prospettiva ogni anatomia, ogni inquadratura, è incredibile osservare come si sia evoluto questo autore dai tempi in cui susseguì a Maguire  nelle illustrazioni della JLA di Giffen e De Matteis.
Tra i  capitoli più belli di Watchmen di Alan Moore, sicuramente c'è quello in cui, Jon, abbandona la terra e passegiando su Marte, tira le somme della sua vita, credo il compito di scrivere una storia che non risultasse ridicola di fronte alla stupenda prosa di Moore o alle matite di Gibbons in quelle pagine, non deve essere stata una impresa da poco conto, eppure la coppia Straczinsky-Hughes a mio modestissimo oparere sono riusciti abbondantemente a confezionare un fumetto del quale persino il Bardo potrebbe ritenersi soddisfatto, questo se non fosse il burbero geniale brontolone che poi in realtà è.
Da  leggere assolutamente. Voto finale 9
Baci ai pupi.

Quanto sai davvero della DC comics?

Avete giocato con l'arte di George Perez?
Bene questo giochillo qui è molto simile, stesse regole, approfittiamo della fantastica mano di George Perez ancora una volta e giochiamo a riconoscere i personaggi DC in questa tavola.
La tavola è tratta dal  quinto albo del bellissimo Crisis on Infinite Earths di Wolfman e Perez, il più bel mega eventone che sia mai stato realizzato, il vostro compito è quello che riconoscere quanti più personaggi conoscete del multiverso DC.
Le regole sono semplici, non bisogna spulciare nelle risposte degli altri e sopratutto se avete l'edizione Play Press apparsa su Play Saga, non vale andare a leggere nelle insostituibili note di appendice dello scrupoloso Luca Scatasta, che in quelle righe stesse ci segnalò che la tavola doppia su cui si gioca aveva il record di contenere 174 personaggi ben distinguibili. Buon divertimento!

Nel caso non vi basti questa grandezza dell'immagine, al seguente Link, potrete vedere l'immagine più grande, vediamo quanto ne sapete dell'universo DC.
Baci ai pupi.

giovedì 30 maggio 2013

Before Watchmen le conclusioni Parte 1


Before Watchmen è finito, tiriamo un sospiro di sollievo.
Ad essere onesti si rilassa soltanto il collezionista compulsivo che è in me, quello bramoso, ma anche ansioso di completare un'opera che all'epoca in cui fu promossa, prometteva tirature limitate, copie su ordinazione, insomma da come ne avevano parlato, i tipi dell' Alastor con cui mi fermai a conversare alla fiera del fumetto di Narnia, per Before Watchmen si profilava una preoccupante latitanza sugli scaffali delle fumetterie, specie per me che non sono un assiduo frequentatore di quei luoghi di perdizione, anzi ricordo che ponderai addirittura l'idea di creare una casella di ordinazione per essere certo di prendere tutte gli albi.
Oggi, ad opera compiuta invece, a sentire il mio fumettaro di fiducia, Before Watchmen è l'unica cosa che trovi di sicuro quando ordini dal distributore. Ed 
i cofanetti tappezzano le cime delle scaffalature di innumerevoli fumetterie, non lo dico così per dire, ma perché ultimamente  che ho girato, ho visto la cosa con i miei occhi: Torino, Milano, Roma, Napoli, Vigevano, ovunque entravo,  mi cadeva l'occhio su questi ingombranti cassoni in cartone.


                                                                                                                                              
Il Cofanetto

Per amor di cronaca mi preme dire che questi scatoloni per nerd, sono molto più grandi del totale degli albi che devono contenere, il che comporta una dolorosa conclusione: in Italia, i cofanetti, non li sappiamo fare - o li fanno enormi e tutto ci balla dentro, o piccoli, vedi le Collection Panini, che per tirare fuori un volume devi turarli fuori tutti, stando attento che non ti si sventrino le brossure.


The Italian Jobs

Non sta a me giudicare il venduto senza dati alla mano, ma da quel che vedo in giro le conclusioni che tiro sono due: o Before Watchmen è stato un mezzo flop, o la Lion poi all'ultimo momento ha cambiato idea sulla tiratura eccedendo nella quantità.
Tanto che se oggi volessi convincervi a comprarla tutta, tranquilli vi voglio bene non lo farò, potreste andare in una fumetteria qualsiasi di Roma e prenderla per intero.
Comunque io l'ho fatta tutta , nel mio piccolo ho fatto girare l'economia, quindi se ora mi girano un pó le palle, ed il commento non sarà entusiasta come il primo, beh stacce errevùlaion, ed amici come prima.
Parliamo prima dell'edizione italiana: sul cofano non ho altro da aggiungere quindi dedichiamoci agli albi - ma con il surplus che c'è in giro, siamo sicuri che questo formato da 36 pagine scarse a 2,50€ abbia incontrato i favori del pubblico?
A volte penso che al marketing Lion hanno fatto il discorso inverso di quello che fece Tremonti quando cominciavamo ad incazzarci per l'euro: l'ex ministro dell' economia propose la banconota da un euro, così gli italiani (evidentemente il problema eravamo noi, per lui, mica loro), potevano dargli il giusto valore. Presi per il culo da mezza Europa, la proposta venne chiaramente bocciata.
Alla Lion sembra abbiano fatto il contrario, sembra abbiano detto: fissiamo un prezzo che per lo più gli italiani (ahimè sempre noi) non pensino sia eccessivo perché pagano in moneta, che so magari il resto della spesa, o di un paio di giri al videopoker ( sembra sia la nuova piaga sociale italiana). 
Giuro, ste pontificazioni potranno sembrarvi paranoiche e folli ma fidatevi, gli analisti di mercato sono degli squali che ragionano esattamente così. Altrimenti come ve le spiegate le cazzatine in vendita nei pressi delle casse di tutti gli esercizi commerciali?
"Ma no signorina non me lo dia il resto prendo questo!"

Tornando a noi, siamo sicuri che abbia spinto così tanto questo formato? Mah...

Ma Before Watchmen alla fine vale la pena o no?

Moore ci manchi, ora capisco chi si è rifiutato di leggere BW per rispetto al bardo. I nostri personaggi adorati sono tornati a vivere, ma a che prezzo?
Zombie senz'anima, un capolavoro declassato a fumetto seriale con trame sempliciotte ed appiattimento delle psicologie.

Silk Spectre. Con  il primo numero, con qualche astutissima citazione Cooke prometteva di sviscerare il conflitto generazionale madre-figlia, invece il tutto si riduce ad un bieco beat'em up.
Le scazzottate tra una ragazzina e un gruppo di spacciatori di una nuova droga che promuove il consumismo in chi la assume.
Ma la droga capitalista sarebbe il minimo, al di la della cagata in sè, che diverte ed inquieta, quello che fa piu storcere il naso è la sceneggiatura di una storiella in cui in queste risse, dove latitano le armi da fuoco e ricordano anche troppo quelle del celebre duo di Bud Spencer e Terence Hill, addirittura vince le ragazzina quindicenne, manco l'avesse allenata Splinter. Cornice di questa "cinetica trama", la Cisco Kerouachiana dei figli dei fiori, anche questi poi, ridotti ad imbarazzanti stereotipi.
I disegni della Conner, sono l'unico motivo per il quale non appioppo un 4 alla miniserie dedicata alla pupa del Dottor Manhattan.

Il Rorschach di Azzarello e Bermejo - Era una delle tre storie piu attese, questa miniserie era quella su cui avevo più aspettative, speravo, anzi ero sicuro  che la coppia di Joker avrebbe ripetuto la magia metropolitana vista nella miniserie dedicata alla nemesi di Batman, invece a parte gli ineccepibili disegni di Bermejo non c'è molto altro.
La trama è troppo compressa, troppo veloce, priva del malato carisma che il personaggio aveva quando era scritto dal maestro. Gli spunti c'erano: le gang, il killer, la città corrotta, persino una sorta di embrionale storia d'amore, però ahimè tutto trattato con superficialità, sacrificato per la sintesi ed un esiguo numero di pagine, che non ha lasciato spazio per lo sviluppo di una storia degna di uno dei personaggi più affascinanti che di siano mai visti in un fumetto. Carine le citazioni di Taxi Driver o l'apparizione dei due detective creati da Alan Moore nella serie originale, lodevoli di dialoghi e fantastiche le matite ed i colori, ma il voto finale non va oltre il 5 e mezzo, perchè alla fine della lettura di questi quattro numeri, è dolorosamente chiaro che questo Rorschach è lontano anni luce dall'inquietante creatura di Moore-Gibbons.

Il Comico - Azzarello ha firmato anche  la retrospettiva del Comico, altro personaggio di rilievo dell'opera originale.
La vita di E. Blake negli anni '60, durante i dolorosi anni in cui l' America ha vissuto l'incubo del Vietnam, e gli omicidi dei Kennedy.
Se nella miniserie sul pazzoide Rorschach, Azzarello comprime troppo la narrazione, in quest'altra la dilata eccessivamente.
La miniserie del Comico non è malvagia, Jones graficamente fa un buon lavoro, e lo scrittore negli ultimi numeri sfodera una dimestichezza nel giocare con le linee temporali veramente invidiabile, con un ottima fusione di tavole e didascalie.
Tuttavia dubito che si riesca a godere della lettura del Comico.
Specie se si è a digiuni della storia politica contemporanea americana.
La narrazione fantapolitica ipotizzata da Azzarello, mette E. Blake a stretto contatto con la famiglia Kennedy, lo piazza nei principali avvenimenti dell'epoca: il Vietnam, le proteste dei pacifisti, i disordini in patria, però non credo che possa catturare più di tanto il lettore italiano, che per esempio non conosce le teorie complottiste dietro gli omicidi di Robert Kennedy o prima ancora di suo fratello J. F. Kennedy.
Azzarello opera una revisione storica di quelle vicende, arricchendole con la presenza del Comico, uomo dalla discutibile condotta già dai suoi esordi nelle fila dei Minutemen.
Una miniserie che raggiunge il sette pieno, ma che potrete apprezzarne il lavoro sulla sceneggiatura solo se la leggerete con le pagine di wikipedia aperte nelle vicinanze.

Dollar Bill - Personaggio minore della serie originale, membro dei Minutemen del quale Alan Moore fornisce poche ma essenziali notizie, trascurabile per la trama, in Before Watchmen, Dollar Bill è protagonista di un ONE-SHOT assolutamente insipido, una trentina di pagine per una retrospettiva assolutamente trascurabile, che non impreziosisce ne debilità la qualità di questa operazione, Dollar Bill, era tappezzeria in Watchmen e tappezzeria resta in Before Watchmen.
Una storiellina scontata, che non stupisce di L.Wein, disegnata da S.Rude che scimmiotta un poco D.Cooke. Voto finale 3.

I Pirati in appendice.

Tales of the black freighter è tra le cose più incantevoli dell'opera di Moore, è un esempio del suo genio difficilmente riproducibile, ma non è questo il motivo per il quale non ho ancora letto le storielle sui pirati in appendice su BW.
Il motivo principale è la scomodità, trovo allucinante aprire un albo per meno di un minuto richiuderlo e cercare le pagine successive, in mezzo agli altri albetti, la trovo un operazione sfiancante che spezza l'interesse e la lettura , se qualcuno riuscirà a finirla me lo faccia sapere, in basso ci sono i commenti aperti!


Bene direi di chiudere qui la prima parte delle conclusioni di Before Watchmen, ci rivediamo presto per commentare i pezzi più interessanti, ossia Dottor Manhattan, Minutemen ed Ozymandias, nonche Nite Owl e Moloch.
Per ora Baci ai pupi.


 


sabato 25 maggio 2013

Il nuovo Re del Terrore


 DK- Io so chi non sono di Gomboli, Faraci Palumbo brossura a colori fomrato benellide - 184 pagine 4,90€ Ed. Astorina (Pub. Quadrimestrale)


Rebootta Superman, rebootta Lanterna verde, reboottano quelli Marvel, ma siccome se la tirano, il loro, dicono, non è un vero e proprio reboot, ai suoi tempi persino Paperinik reboottò, e diventò PK, tra non molto dovrebbe reboottare anche Dylan Dog, perche dovrebbe fare così strano che reboottino anche Diabolik?
Una delle caratteristiche di Diabolik è che è sempre stato un fumetto conservatore, avente presente Tex? Peggio. Imperava la regola, "cavallo vincente non si cambia".
La formula del decennale successo delle sorelle Giussani non è mai cambiata negli anni: stesso formato, stessa impostazione delle tavole, 2 vignette per pagina (a volte 3), stesso stile delle sceneggiature.
E' vero, forse con gli anni il diabolico ladro si è un pò ammorbidito, risparmiando ora qui ora lì, qualcuna delle sue vittime, passando in certe storie da criminale a fascinoso anti-eroe, ma in linea di massima, le Giussani e l'editore milanese Astorina, sono sempre stati abbastanza impermeabili a qualsiasi sperimentazione ed innovazione.
DK è una coraggiosa smentita di questa chiusura conservatrice.
DK è un Diabolik alternativo, un altro Diabolik che vive, o dovrei dire che ruba (e ammazza) in una Clerville alternativa, e se le matite di Giuseppe Palumbo possono non incontrare il gusto di tutti, al contrario, direi che le sceneggiature di Faraci e la storia di Gomboli raggiungono abbondantemente l'obbiettivo  preposto.
Il nuovo DK, è figlio del nuovo concept dei fumetti, sceneggiature e story-telling si rifanno, (IMHO con imprevisto successo) ai fumetti americani, la lettura è veloce e coinvolgente, ed il restyling del personaggio e del suo universo incuriosice e diverte il lettore,  persino Palumbo, per quanto in alcune tavole possa risultare troppo rigido nelle anatomie, scatena una fantasia per l' impostazione delle tavole o le inquadrature delle vignette che rendono il volume decisamente appetibile.
Insomma questo DK, nato in concomitanza del  50-enario della nascita del Re del Terrore, è una di quelle inaspettate piacevoli sorprese già annunciate, che mi ha piacevolmente sorpreso, 184 pagine a colori (forse l'handicap più evidente del volume è proprio la colorazione) in formato bonellide, una storia dal ritmo serrato, tutta made in Italy, che reinterpreta e ridefinisce un personaggio storico del fumetto italiano affinchè possa catturare l'attenzione di nuovi lettori, ridistribuendo ruoli, con la genialata di omettere di presentare i personaggi con il nome proprio, quasi come una rappresentazione teatrale per pochi intimi, in cui gli attori sono riconoscibili dal loro pubblico, solo attraverso la faccia, a tal proposito, e senza spoiler inutili, ci limitiamo a dire che è una delizia il nuovo ruolo di Eva Kant.
Insomma questo quadrimestrale di 4,90€, ha tutte le carte in regola per essere quantomeno assaggiato.
Diabolik è un fumetto con 50 anni di premiata vita editoriale, un anti-eroe affascinante, che il pubblico ha sempre amato per la sua cattiveria e la sua freddezza, e che da decenni è presente in edicola con un triplice appuntamento: inedito, ristampa e swiss, ora potrete ammirarlo nella magia del technicolor, con una narrazione più intrigante, più "ultimate" se mi passate il vocabolo, ed un' impostazione delle tavole più accattivante e godibile, in una parola "accattatevillo", e fatemi sapere.
Io non credo mancherò al prossimo appuntamento, che se ho capito bene, e sopratutto, se tutto va bene, sarà tra quattro mesi.
Nel frattempo baci ai pupi.

mercoledì 22 maggio 2013

Buon Compleanno Topolino.

Topolino ha tipo '80 anni, oggi in edicola è arrivato il numero 3000, senza reboot, certo ogni tanto un pò di retrocontinuity, ma per lo più sono stai '80 anni di storie genuine, ed io sono orgoglioso di dire che ovviamente da lettori di fumetti ho anche io avuto la mia fisiologica parentesi disneyana.
Fumettopenia celebra Topolino con una serie di copertine di albi che contenevano le storie che ancora oggi a distanza di decenni ricordo con piacere.
Perciò buon compleanno Topolino, direi che se oggi leggo Alan Moore, è anche merito tuo.

La prima storia "dipinta" il viaggio di Paperino nell'inferno dantesco.
















Una delle migliori storie in cui si oarla dell' eterna lotta tra Paperone e Rockerduck.
















Paperinik e la disfida analcolica. Dite quello che volete, ma per me il solo ed unico Paperinik era questo qui, altro che PK.















Paperon De Paperoni in versione fantozziana.
















La più bella re interpretazione di un classico, il Casablanca di Topolino è qualcosa che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.Con Pippo nei panni di Sam, sublime.














I miserabili di Victor Hugo...
















     ...e la Divina Commedia del sommo poeta.
















Bene direi che le ho citate quasi tutte,  manca solo la copertina di un Mega Almanacco con in copertina il mitigo Paper Bat di Paperoga, le 12 fatiche di Paper-Bat, una fantastica parodia dei supereroi in calzamaglia. ma quella non sono riuscita a trovarla!
Baci ai pupi ed ancora auguri!

Il Fury di Garth Ennis

Fury #01 di G. Ennis e G. Parlov

Chi si aspettava un volume di godibilità pari al bellissimo Punisher: Barracuda, resterà un tantino deluso.
La nuova miniserie di Ennis, disegnata dal bravo Goran Parlov, non è un susseguirsi di colpi di scena come quella in cui si narravano le discutibili gesta del cattivissimo mercenario di colore che ha ridotto in fin di vita persino il glaciale Punitore.
Ennis predilige la fantapolitica, e confeziona la sua sceneggiatura curando più i personaggi ed i dialoghi di quelli che erano dietro le quinte della guerra fredda, combattuta da americani e comunisti dagli anni '50 in poi, il Fury-Max di queste pagine è un uomo già vecchio, che anela a ritornare in prima linea il più presto possibile, incapace di vivere in tempi di pace, un B.J Willard  (Apocalypse Now) made in Marvel, capace di scendere a patti anche con un mercenario nazista pur di vincere una battaglia. Un disadattato identico al protagonista della miniserie Peacemaker, già vista in Italia disegnata da Robertson.
La trama ha tutto e non ha niente, nel senso che è ripiena, come un tacchino nel giorno del ringraziamento, di tutti gli stereotipi che vi potreste aspettare in un romanzo barra film barra fumetto di guerra del genere guerriglia barra spionistico...
L'impetterito soldato a servizio della patria, giurato alla lotta eterna contro il male (i comunisti in questo caso), la spalla idealista, il politico arrivista e la bella con la quale non si può fare sul serio, perchè il dovere viene prima di tutto, però visto che si parla di Ennis,  la botta selvaggia, ogni tot pagine le va data, e non lesiniamo sulle parolacce da quattro pareti, tanto siamo sotto etichetta MAX.
Nel primo volume Fury se la vedrà con musigialli e cubani, e non mancherrano di affiorare le opinioni dell'autore sulla CIA o i Francesi, addirittura la seconda missione sarà quella di far fuori il caro Fidel, eppure nonostante le potenzialità, l'opera non trasmette alcuna vibrazione, la lettura è scontata, non a caso parlavo di stereotipi, ed in alcuni passaggi persino noiosa.
Il numero 1 sulla costina suggerisce inoltre che il volume avrà un seguito in tempi non lontani, d'altronde in America la serie sta continuando, ed Ennis retrocontinuando il suo sottoverso Max organizzerà un bel Team Up con l'affascinante Barracuda, forse unica parentesi che si prospetta appetitosa per una miniserie che tutto sommato, nel mio caso è finita in cantina prima di subito.
Unico aspetto piacevole della spesa, a parte i titoli di ogni capitolo, decisamente originali, sono le matite di Parlov, il disegnatore non delude mai, sia che disegni scenari e personaggi del Selvaggio West Bonelliano, o vigilanti, mercenari e superspie del Marvel Universe, il croato ha sempre uno stile semplice veloce pulito ed originale, ma spenderci 13,00€ solo per i disegni, beh quello dipende dal vostro portafoglio.
In conclusione un volume evitabilissimo, e consigliato solo ai feticisti dell'irlandese o del croato.
Baci ai pupi. 

Suore Ninja alla fermata del 23

Dopo le Tartarughe Ninja, a proposito chiedo ancora scusa alla ItalyComics per la grezza no limit, parliamo oggi di suore Ninja, etichetta StarComics, stavolta ne sono sicuro, nessuna ipotesi, che hanno fatto la comparsa in edicolapiù o meno uno o due mesi fa...
Ecco l'opinione di Dario sul divertente "bonellide" di Davide La rosa e Vanessa Cardinali.



SUORE NINJA versus ZOMBIE GAY IN VATICANO

Il paese è in spasmodica attesa dell'elezione del nuovo Papa, la televisione in diretta da Piazza San Pietro non aspetta altro che questa benedetta fumata bianca. Nel frattempo, nel Monastero della Madonna Ghermitrice, insieme alle pie donne tre suore pregano. Finalmente il momento arriva, qualcosa fuoriesce dal comignolo e immediatamente, a tradimento, in Piazza San Pietro si scatena il gay pride mentre in studio si scatena l'omofobia dell'onorevole Jovanardi. La manifestazione del popolo gay mette in imbarazzo il concilio dei cardinali, la piazza è fuori controllo, in studio la situazione non è migliore. Ma non è finita. La fumata bianca si rivela insolita e riversa gravi conseguenze sulla piazza, i gay si contorcono e si trasformano in zombie. Le guardie svizzere non riescono a contenerli, un'unica soluzione è ancora praticabile: le suore ninja, Xena, Adalgisa e Gegia.
 Nel 2011 Davide La Rosa e Vanessa Cardinali (complimenti ragazzi) portano a Lucca un albo autoprodotto. La Star Comics li nota e dà fiducia ai due ragazzi, arriva così nelle edicole questa nuova miniserie di sei numeri, scelta più che coraggiosa visto gli argomenti e i personaggi chiamati in causa.

 Suore Ninja fà ridere, è ben scritto e ben disegnato, osa fare umorismo su argomenti qui in Italia considerati scomodi senza mai cadere nel greve o risultare offensivo, lancia diverse stoccate e inanella una serie di trovate e gag davvero divertenti grazie alle quali lo spasso è assicurato. Ammetto di essermi avvicinato a questo primo albo per pura curiosità e con la forte convinzione di non andare oltre l'acquisto del primo numero in quanto difficilmente le serie umoristiche riescono a catturarmi. Ora ho già acquistato il secondo numero e probabilmente così farò con il resto della miniserie.
 La storia di Davide La Rosa è grottesca, il grande pregio è che strappa davvero parecchie risate, diverte, punzecchia e tocca nervi scoperti che creano disturbo ancora in molti. In fondo quando la cosa è fatta con il giusto garbo, come in questo caso, è sacrosanto poter ridere di tutto e tutti (cosa non da tutti purtroppo sempre accettata). Alcune idee, come la scelta del nome del nuovo Papa, sono da applauso.
 I disegni di Vanessa Cardinali sono sempre di facile lettura, chiari, tondi, dinamici, piacevoli ed efficaci. Cosa chiedere di più? Perfetti per questo tipo di prodotto.
 Cosa aggiungere se non ancora un bravi ragazzi, mi avete divertito davvero parecchio :)
 PS: prossimamente Vaticano Lost in Space.


domenica 19 maggio 2013

Lo Spiderman dei due mondi (conclusioni)



Marvel Select n° 8-9 "Spidermen" di Bendis Pichelli Ponsor Brossurato Panini


E dopo l’epica  figura di merda fatta con l’edizione italiana dei Turtles, che ho appioppato ad Italycomics quando invece è Panini, dando una seria picconata alla mia credibilità di blogger, torno a voi, stando un po’così, più sulle mie, più attento, con una "nuova" recensione e con l’ansia da prestazione.
E per ingraziarmi di nuovo il pubblico, già contenuto (pochi ma buoni), torniamo a parlare dell’appena concluso team up dimensionale tra i due Spiderman dell’universo Marvel, di cui avevamo accennato qualcosa già all’uscita del primo numero.
Come già detto in quella occasione ribadiamo che, la miniserie di Bendis-Pichelli è un raccomandatissimo acquisto.
La Pichelli disegna da Dio, e solo per le tavole, questi due numeri due numeri di Marvel Select, spesa totale €6,30, valgono ogni centesimo,belle le anatomie, bello lo stile, pulito, lodevole la cura nelle espressioni dei personaggi, belle le inquadrature, geniali le geometire delle tavole (bentornato widescreen comics), sublime anche il lavoro ai colori fatto da Ponsor,  insomma, questo fumetto anche senza un solo baloon, sarebbe da voto massimo con la lode.
Persino la storia e godibile, basta non avere le aspettative di stare per leggere una pietra miliare, la sceneggiatura dell'odiato, fa il suo dovere e si lascia leggere abbastanza piacevolmente, come già detto l’altra volta, Bendis, quando scrive Spiderman, aggiunge nuovi orizzonti alla sua prolissità, ma ci si può stare, d’altronde l’Uomo Ragno stesso nella sua lunga carriera editoriale non è mai stato famoso per il suo mutismo, Spiderman non è esattamente Batman, quindi in questo contesto, la verbosità estrema dello scrittore non è nemmeno più di tanto fuori tema.
Ho trovato carino il secondo volume perché decisamente verosimile, e adesso tento di spiegarvi la mia opinione senza spoilerare più di tanto il finale.
Spidermen è esattamente tutto quello che non è Iron Man 3 (il film).
Ovvero, noi nerd schiavi della continuity e della logica ad  essa legata, abbiamo si apprezzato l’ultima fatica filmica di testa di ferro, ma non abbiamo potuto non chiederci come mai lo Shield, ed il resto degli Avengers, non si sia occupato per tempo del Mandarino e dei suoi bombaroli genetici, eppure lo Shield era una presenza-ombra costante nelle altre pellicole Marvel, vedi il primo Iron Man, o anche Thor, per non parlare di Captain America.
Certo, se se ne fosse occupato lo Shield o i Vendicatori, il film si sarebbe chiamato di nuovo Avengers e non Iron Man, ed inoltre sarebbe durato la metà.
Però sarebbe stato sicuramente più "realistico".
Il bello di questo team up, è la presenza costante alle spalle di Miles di Nick Fury e gli Ultimates come Guests Star, che forniscono supporto ai due tessiragnatele. occupandosi sin dalle prime pagine dello strappo dimensionale e dell'ospite inatteso.
Ho trovato carino anche come Bendis ha ipotizzato l’incontro tra Peter Parker (616) e le versioni utlimates delle donne della sua vita: Zia May, Gwen, e MJ.
Insomma  il fumetto in ultima analisi non è niente male.
Bendis tiene bene le redini, della storia, senza eccessivi slanci di stile, ok, ma nemmeno impantanandosi nel più bieco beat’em ‘up senza arte nè parte.
Il finale poi lascia aperti spiragli per un seguito, e fa l'occhiolino ai tempi in cui la DC sfruttava i viaggi dimensionali per moltiplicare la versatilità delle storie e dei suoi personaggi.

Il voto finale è un bell’otto pieno, gran parte del quale però è da attribuire allo stupendo lavoro alle matite della nostra italiana Sara.
E sappiamo tutti quanto ci serva qualche italiano/a di cui andare fieri ultimamente.
Grazie Sara.
Baci ai pupi. E ovviamente accattatevillo.

mercoledì 15 maggio 2013

Tattarughe ninja alla risposta 2 (Errata corrige)

continua da qui!
 Il bello dei fumettopeniaci, è che appena dico una cappellata sono tutti li a correggermi, ed io per questo li amo, perchè se un pezzo è scritto bene, divertente decente, non si fanno ne vedere ne sentire, appena scrivo una cazzata...TAC!
Eccoli là, come quel puzzone secchione con gli occhiali del film Il piccolo Nicolas e i suoi genitori.
Scherzo!
Ma ormai lo sapete, Fumettopenia non è di quei blog che predicano verità assolute, anzi direi che strafalcioni del genere potrebbero essere interpretati come il bello della diretta!
Però magari la prossima volta spulcio un pò di più prima di andare in onda...
Se penso alla figura di merda che ho fatto postando il pezzo sulla pagina facebook di Italycomics, m'immagino Accolti Gil, che legge e pensa: "Ma che vuole questo?"
Comunque ringrazio per il tempestivo intervento di Matteo Zamparo e Marzio Petrolo che mi hanno subito rimesso sulla giusta via.
L'edizione italiana è prossima (fine mese) ed è targata Panini, il formato Panini sarà il solito brossurato smilzo da tre euro contenente due storie, il formato Kick-Ass e Winter Soldier per capirci.
Quindi possiamo sbottonarci un pò di più sull'edizione, visto che si conosce il formato - evitando di dare attenzione alle inutili (IMHO) variant/metal/pvc cover, direi che nonostante il prezzo, routinario/altino, direi che potreste dargli un occhiata. anche se non è Italycomics, il voto resta sul settebello pieno!

Baci ai pupi.

E chiudo scaricando il barile, perchè sono italiano e sono orgoglioso di esserlo:
Non è colpa mia, perchè se googlo: Turtles Idw Italia, vengono fuori le notizie di una presunta edizione Italycomics.
Non è colpa mia perchè da quando ho fatto l'aggiornamento sull' iphone, non entro più nella pagina Panini, perchè non sono più visualizzabili i post degli altri utenti.
Ecco ora ce ho scaricato il barile posso andare...
Cowabunga a tutti.

Tattarughe ninja alla risposta



Sottotitolo: Vergognatevi - distogliermi dalla lettura dei Fuochi di Valyria solo perche volevate una recensione!

Ad essere onesti non ho mai letto niente delle tartarughe ninja, a dire il vero  ho seguito poco anche il cartone animato, il film, anzi i tre film, quelli si, ai tempi in cui uscirono mi garbarono parecchio, anche il secondo – Il segreto di Ooze – o giù di lì.
Ricordo anche vagamente una sorta di team up, o era una semplice apparizione delle tartarughe sul Savage Dragon di Erik Larsen anni fa, ricordo di una nuova serie a fumetti, della fine degli anni ’90 che non ho mai letto, ma credo fosse edita sotto etichetta Image, e fosse in bianco e nero.
Quando l’underground spingeva forte anche da noi, e “bianco e nero” era sempre sinonimo di underground.
Ora sta per arrivare in fumetteria la nuova rivisitazione delle vecchie tartarughe ninja, stavolta targata IDW ( e quindi presumo che in suolo italico sarà trattata dalla Italy Comics di Accolti Gil) e firmata sempre da Eastman (il creatore dell’universo Turtles), Waltz e Duncan.

Lo sapevate che…
Eastman era il creatore della serie originale risalente al 1984, la serie nacque per canzonare i successi di Frank Miller: Ronin e DareDevil, ma non incontrò l’interesse di nessun editore.
Eastman e Laird, allora optarono per l’autopubblicazione, e stanziarono un budget esiguo per la stampa e la distribuzione del fumetto, 1500 dollari.
Nemmeno i due potevano immaginare il successo della loro creazione, il numero uno divenne in breve tempo un gioiello introvabile ed inarrivabile, e 3 anni dopo nel 1987, la Plasmate Toys, comprò i diritti per la pubblicazione di una linea di Action Figures.
La stessa via lastricata di mattoni giallo oro percorsa dal the Mask di Arcudi-Mahnke: fumetto-cinema-cartoni-giocattoli.


La nuova serie IDW

Ci siamo letti per voi i primi 6 numeri della nuova serie delle tartarughe pazze per la pizza,  ed il voto finale è un settebello pieno:
Prosa scorrevole, buona impostazione delle sceneggiature, con un ritmo che si rifà molto alla cinematografia di molte serie televisive di successo, con continui rimandi al passato con flashback, che in definitiva scorrono come una seconda storia in parallelo, avete presente Lost prima che sbroccasse nello spazio-tempo?
I disegni di Dan Duncan aumentano di qualità numero dopo numero, acquistando una armonia anatomica pur restando nervosi e cinetici, la storia, diciamo subito che è una serie ongoing, tutt’ora in pubblicazione in America, (magari questo è un indice che le tartarughe non hanno ancora appeso il guscio) quindi non ha molto senso di parlare di storia, i primi sei numeri introducono fondamentalmente i personaggi, (ancora nessuna traccia di Shredder, il Kingpin dagli occhi a mandorla con la propensione al calcio volante e gli shuriken,  in compenso però Krang si è fatto vedere quasi subito), con qualche piccolissima variazione rispetto alle passate edizioni: April ‘O Neil, cronista d’assalto, qui invece diventa una stagista per la StockGen INC.
Una ditta di ricerche genetiche, che si sta occupando dei soliti esperimenti di potenziamento del DNA, che ovviamente come al solito sfuggiranno di mano, e causeranno, sempre come al solito, la trasformazione di 4 innocue tartarughine ed un ratto, in 5 animali antropomorfi esperti in arti marziali dediti alla salvaguardia del prossimo, questo quando non sono braccati dai tipi che vogliono riportarli sul tavolo operatorio e capire cosa esattamente sia successo.
Non poteva mancare il vigilante con la maschera di Hockey, Casey Jones, qui leggermente ringiovanito, ma che sicuramente finirà per prendersi una scuffia per la bella April, anche qui come nel film, Raffaello è un outsider dalla testa calda, e come in passato anche qui le notti delle povere tartarughe, sono tempestate da duelli all’ultimo sangue con eserciti di Ninja e/o teppisti armati di spranghe che per un motivo o per un altro voglio riempirli di lividi.
Altre sostanziali variazioni: Eastman e co. , indirizzando la serie ad un determinato target di lettori infarciscono ogni tanto le pagine di citazioni e movenze del Parkour,   ma la principale, che per uno slang atroce dei baloon, (molte volte pìù che inglese, sembra sia scritto in newyorkese) non sono riuscito a capire in pieno, è data dalle origini dei personaggi:
In passato, il topino Splinter era effettivamente il topo di un maestro di arti marziali (Hamato Yoshi) caduto in rovina, assassinato dalla sua eterna nemesi Shredder (Oroku Saki), ed una volta potenziato accidentalmente, decide di vendicare l’onore del suo padrone con l’aiuto delle tartarughe che addestra nelle fogne, in questo caso, sembra che la componente karateka della serie sia data dal fatto che effettivamente topi e tartarughe, dopo l’assorbimento della sostanza diventino un ricettacolo per la reincarnazione degli spiriti dell’onorevole samurai HamatoYoshi e dei suoi 4 figli, vissuti ai tempi del medioevo feudale giapponese…indovinate chi era il cattivo di quei tempi?
Proprio lui Oroku Saki (Shredder). Oroku saki che probabilmente  a sto giro potrebbe a sua volta essere anche lui reincarnatosi nell’unica new entry della serie, il gatto randagio Old Hob, m aquesta è solo una mia supposizione, che sto partorendo in questo momento, con il cervello vittima di sinapsi lanciate in assurdi collegamenti ipertestuali a cascata della serie: lotta eterna bene-male, ninja buono, ninja cattivo, nemici eterni, yin e yang, gatto e topo.
‘Na cazzata lo so, vediamo se c’ho preso.
Quindi tornando alle cose concrete, è lecito pensare che probabilmente anche la nuova versione delle tartarughe ninja scimmiotta un poco, il bellissimo Ronin di Frank Miller, però per ora come serie potrebbe  rimanere interessante, soprattutto per i nostalgici dei cartoni animati o gli amanti delle arti marziali o del bushido-code, americanizzato.

L’edizione Italiana

Questo paragrafo del pezzo è completamente ipotetico, ho spulciato un poco la rete per avere qualche notizia seria, ma non ho trovato nulla, quindi prendete quello che sto per dirvi con le molle, o commentate in fondo se avete notizie più attendibili.
Visto che l’editore della serie è IDW, è logico pensare che in Italia la serie sarà targata ItalyComics,  gli editori di Games of Thrones (fumetto) ed Hero Squared.
Il formato? Eh! Bella domanda, per esperienza di lettura  so che Italy fondamentalmente usa due tipi di edizioni, i TP che raccolgono vari albi di una serie oppure gli spillati da 30 pagine, resta da capire quale sarà il formato che sceglieranno per la pubblicazione italiana, preparatevi dunque al solito salasso al portafogli, se la memoria non mi inganna lo spillato IC, è persino più caro dello spillato Lion, HeroSquared toccava tranquillamente, se ricordo bene, i 3€, questo molto tempo prima che vedesse la luce Before Watchmen.
Quindi per la faccenda edizione italiana vi farò sapere qualcosa di più certo appena mi verrà all’orecchio qualche notizia certa, magari sul prossimo Mega o Anteprima.
Per ora la nuova TMNT, si becca un bel sette, non tanto per i characters, sconosciuti veramente a pochi, quanto per  l’impostazione de la prosa scorrevole della sceneggiatura, e le tavole di Eastman-Duncan.
Baci ai pupi.

giovedì 9 maggio 2013

Top Ten characters

Ed eccoci qua, serata fiacca e mentre la moglie è di nuovo drogata dal canale "Real Time" - non mi resta che cercare on line un centro riabilitativo, per donne ossessionate da "abito da sposa cercasi" (e sì che ci siamo sposati da poco), dicevo mentre la tele è occupata ed è territorio off limits per tutte le versioni in celluloide dei supereroi, non mi rimane altro che stendere una Top Ten Characters.
E che cos'è direte voi? Presto detto.
Quanti fumetti avete letto?
E quanti di questi vi hanno lasciato un segno? Quanti di questi li rileggete, quasi con una certa regolarità? Quali autori hanno interpretato al meglio i vostri amati personaggi?
Ecco una Top10 dei miei personaggi preferiti, o meglio le migliori interpretazioni di questi che negli anni hanno dato vari autori.
Quindi non una top ten dei miei personaggi preferiti in senso stretto, altrimenti dovrei metterci  l'Hyde di Alan Moore, il dottor Manhattan di Alan Moore, Rorschach di Alan Moore, Dean il maiale, Ralph l'orsetto e Leslie la rana toro ipocondriaca di Liberty Meadows di Frank Cho, piuttosto una classifica delle migliori re-interpretazioni dei personaggi dei fumetti che amo, quei momenti particolari in cui un determinato Characters ha smesso di essere uno stereotipo, ed è diventato qualcosina di più...particolare, originale.
Quindi cominciamo:
Skurge di W. Simonson

Mi sono stufato di parlare del Thor di Simonson, va a finire che pensate che a casa ho solo quello, però da come e quanto ne parlo ormai avrei dovuto convincervi a prenderlo
Ma torniamo a noi, in quella run, c'è un altro personaggio che è rinato nelle mani dell'autore americano, si tratta si Skurge l' Esecutore, nelle pagine della discesa in Hel, dopo il Ragnarok, passò dal ruolo di ridicolo villain di serie B, a guerriero Asgardiano di indiscutibile carisma, orgoglio e virilità, le due o tre pagine che narrano la caduta di questo dio mentre difende il ponte armato di mitra, sono le cose migliori che io abbia mai letto.










Wolverine di Meltdown
Quanti autori si sono confrontati con la ferocia di Logan, alcuni ci hanno preso, altri no, eppure il miglior Wolverine che sia mai stato fatto, almeno secondo me, la giusta alchimia di ferocia, cinismo e sarcasmo è nato dalla collaborazione di 4 autori, i coniugi Simonson, Kent Williams e J.J. Muth, la loro miniserie Havok e Wolverine - Meltdown è arte, e il loro Logan, in caccia, alla ricerca del suo amico Alex Summers è il top del top del top.
Dialoghi, storia e disegni di alta fattura per una miniserie che dipinge una guerra fredda mai del tutto finita.














Superman di Morrison e Quitley
Il miglior Superman di sempre è quello che si legge nelle poetiche pagine di All Star Superman.
Sublime l'interpretazione di Morrison dell'universo dell'ultimo Kryptoniano. Epica la visione di Quitley. Deliziosa la goffagine del loro Clark Kent. Un volume bello dalla prima all'ultima pagina. Ed io voglio ricordarlo cosi, mentre posa il fiore indistruttibile di Nuova Krypton ai piedi della tomba del suo padre adottivo, non per altro, ma l'immagine mentre nutre il Divoratore di soli nella Fortezza della solitudine non sono riuscito a trovarla. In una parola stupendo.










Namor di Ribic e Milligan

E aproposito di parole, non ne proferisce una il "submariner" di Milligan ed Esaad Ribic, nel claustrofobico horror Abissi, ma indubbiamente affascina e cattura l'attenzione del lettore.
Un Namor diverso da tutti gli altri, diverso dal re di Atlantide con brame di conquista della terraferma, o dall'eroe degli dalla pelle d'acciaio degli invasori, o ancora l'imprenditore ecologista di J.Byrne, nulla di tutto ciò, qui è un silente guardiano che difende i confini abissali della sua terra, dagli umani invasori.
Bello bello bello. E Ribic, che ne parliamo a fare?








Il Thor degli Ultimates

Il Thor in Ultimates, il guerrigliero No-Global anti-americano di Mark Millar e Hitch, e di più non oso aggiungere.
Se mai c'è stata una rivisitazione originale di un personaggio, la medaglia d'oro tocca senza dubbio a Millar ed Hitch.
"Spero che tu non sia qui per arrestarci per aver partecipato alle proteste no global, generale. ome sempre i vostri tirapiedi dela stampa hanno descritto in modo  falso quella che era una manifestazione pacifica."
Gli Ultimates di Millar ed Hitch sono tra le cose più belle in cui ci si possa imbattere, ed il loro dio del tuono ha il fascino dell' eroe del XXI secolo.










Un cattivo è un cattivo, ma chi dice che un cattivo non deve avere anche fascino?
Il Dottor Destino di J. Byrne merita un posto nella mia top ten characters.
 Il despota di Latveria dell'autore canadese con la sua prosa nobile e delirante, ed i suoi piani malvagi che omaggiavano le gesta del Von Doom di Lee-Kirby, non poteva mancare stasera.










Guy Gardner

Trasformare un characters demolito dalla satira del duo Giffen e De Matteis, in un personaggio solido, reale, e palusibile per quanto possa esserlo una Lanterna Verde, da segnalare l'ottimo lavoro di Peter Tomasi sullo sbruffone di casa DC, Guy Gardner, sulla testata Green Lantern Corps.














Thor di J.M. Straczynski

J. Michael Straczynski - una nuova Asgard rinata nei cieli dell'entroterra americano, Asgardiani alle riunioni cittadine in Oklahoma, tante idee interessanti disegnata dal bravissimo Coipel, una delle migliori produzioni Marvel degli ultimi anni, ed una rinascita di una testata zoppicante  e rantolante.
Tutti i Marvel Zombi in quei mesi volevano vedere il buon Tony Stark (post-civil war) prendere una sonora batosta, per quante ne aveva combinate, e ci pensa Thor, nelle strade devastate da Katrina del New Orleans.
Peccato si sia interrotta e sia stata snaturata per i soliti inghippi contrattuali, brutto l'epilogo a firma di Gillian se non erro, con i suoi Franken-dei in quel di Latveria.













Il Batman di Miller-Mazzuchelli
Frank Miller ha dato un grandissimo contributo a Batman, potrei, citare qui il suo Dark Kinght Returns, invece preferisco inserire in classifica, la stupenda miniserie Year One disegnata da Mazzuchelli; si sono viste molte rivisitazioni negli anni, delle origini dei nostri beniamini, poche così riuscite: fumosa, noir, gotica, poliziesca, didascalica, l'unica ri-nascita di Batman che avrebbe reso orgoglioso persino Bob Kane.




Capt. America di Nicieza Maguire
E parlando di rivisitazioni delle origini,  segnalo questa sottovalutatissima interpretazione di Fabian Nicieza e Kevin Maguire, della nascita di Capitan America, un plot che ha fornito molti spunti alla pellicola "The first Avenger".
Appetibile come pochi altri fumetti.
La rinascita di Steve Rogers raccontata con una cura dei particolari e delle psicologie dei personaggi veramente meritevole.
Da dieci pieno.
Le avventure di Capitan America sentinella della libertà, reperibile su Star Magazine, della Star comics, è da leggere.

Bene Abito da Sposa Cercasi è finito, ed io spero che la lettura vi abbia fornito spunti, consigli, o anche fatto venir voglia di rileggere volumi che avete lì da qualche parte nella vostra libreria.
Ci si vede sempre qui, alla prossima.
Baci ai pupi.

martedì 7 maggio 2013

Per il Potere di GreySkull

Breve storia dei dominatori dell'universo

I Masters of the Universe, per gli amici MOTU, erano una serie di giocattoli, (oggi le chiamiamo Action Figures, non per altro, se non per giustificare il fatto che a 40 anni andiamo ancora dietro a queste cagate),
prodotti negli anni '80 dalla Mattel.
Durante la decade '80, hanno praticamente dominato, oltre l'universo, anche il mercato dei giocattoli di quegli anni, entrando nelle case di ragazzini di tutto il mondo ( io ce li avevo quasi tutti per esempio, persino Moss-man, che aveva il pelo profumato, che detto così non è nemmeno tanto carino).
Un successo che ha portato alla realizzazione di una serie a cartoni animati, prodotta dalla Filmation, e persino una pellicola cinematografica, con He-Man interpretato da Dolph Lundgren (Ivan Drago di Rocky IV).


















Negli anni '90, i Masters furono dimenticati, surclassati dai giochilli elettronici e la Mattel provò in un rilancio con una serie, chiamata semplicemente He-Man, che aveva un. impronta più fantascientifica che fantasy, chi a quei tempi leggeva Topolino, ricorderà sicuramente questa sfortunata serie di giocattoli. presenza fissa delle pubblicità in quarta di copertina.
He-Man però fu un mezzo fallimento, e non si ebbero più notizie da Eternia fino al 2000, anno in cui la Mattel rilanciò i characters, con una nuova linea di giocattoli, meglio definiti, più punti di articolazioni, e decisamente più fighi, l'operazione però non ebbe il successo sperato, ed i pupazzetti, pardon, le nuove Action Figures, finirono per essere un target solo per i feticisti ed i nostalgici della serie.
Sulla scia del rilancio, venne prodotta anche una nuova serie di cartoni animati di 39 epiodi, prodotti dalla Paul Young Prod, che personalemente trovai persino carina da vedere.
Ma un nuovo vero e proprio ritorno non è mai arrivato, ed i nuovi Motu, sono rimasti oggetto di desiderio solo dei soliti nerd nostalgici e collezionisti.












Chi erano i Masters?

Se leggete un blog del genere, a meno che non abbiate 15 anni trovo impossibile che non sappiate di cosa stiamo parlando, comunque un infarinatura non  fa mai male: in un universo lontano, o in una dimensione parallela, c'è Eternia un mondo ibrido dove un life-style vichingo cn tanto di incantesimi, si è fuso con la moderna tecnologia bellica, è per questo motivo che potevamo assistere a scontri tra He-man con tanto di ascia bipenne e scudo, e Trap-Jaw, il Cyborg balbuziente dal braccio multifunzionale.
 L'eterna lotta tra il bene ed il male era combattuta da un lato  da He-man, l'alter ego del timido ed impacciato Principe Adam, ed i suoi Heroic Warriors, e dall'altro da Skeletor e dai suoi Evil Warriors, l'oggetto della lotta era la conquista del castello di Greyskull e della sua unica abitante la maga Sorceress, sede di un potere immenso che avrebbe permesso, a chi lo imbrigliava, la conquista ed il dominio dell'intero cosmo. Fine.



I Masters in edicola

Durante la golden age ( gli anni '80) di He-man & co. la Dc Comics ha prodotto un pò di fumetti ambientati nel mondo dei Masters, e sono orgoglioso di dire che la prima apparizione dei Motu su un ComicBook, è stata già citata qui su fumettopenìa a questo link, quando sulle pagine di DC Comics Present, fu presentato un "eccitante" Team up tra Superman, ed il campione di Eternia.
L'anno scorso, in casa DC, hanno praticamente riazzerato quello che si poteva riazzerare, tra le altre cose, hanno rilanciato la serie, con un nuovo team artistico ed alcune inevitabili variazioni sul tema. Serie a fumetti, che la RW Lion ha intenzione di portare nelle fumetterie tra breve, ritardi permettendo, è che fa l'occhiolino sopratutto ai vecchi adoratori dell'eterna lotta tra He-man e Skeletor.
E così il nuovo Prince Adam, non è più in Prince, o per lo meno, è il classico principe ignaro di esserlo, ma un semplice boscaiolo, che aspira, ed è destinato in qualche modo a qualcosa di più importante, se vedete delle assonanze con Luke Skywalker o Pretty Princess, non siete soli, dopo una serie di notti passate a sognare un destino diverso, decide di lasciare il suo bosco, la sua casa, il suo posto fisso da taglialegna per cercare un futuro diverso, una vita di avventure.
Evito di Spoilerare troppo la trama, nel caso vi venga la pessima idea di comprare il TP italiano.
Il fumetto che porta comunque la firma di Keith Giffen per alcuni numeri, è, diciamolo pure, mediocre, decontestualizzato dal fatto che è ispirato a dei giocattoli dal glorioso passato, rimane una storia fantasy, noiosetta e scontata: principe ignaro, incantesimi, cattivo, maghe e maghelle, l'immancabile bonazza ninja, insomma, niente di che come fumetto, disegnato anche maluccio tra l'altro, con tavole troppo sporche e veloci.

Il TP raccoglie per intero la miniserie di 6 numeri, la storia è strutturata in modo che ad ogni albo facciano la loro comparsa i principali personaggi, fino al climax, in cui ovviamente la magia di Greyskull riporterà in vita He-man per soggiogare l'oppressore Skeletor e la sua combriccola di manigoldi.
E non venitemi a dire che vi ho detto troppo perchè non vedo in che altro modo potreste immaginarvi una storia con protagonisti He-man & Skeletor.
L' unica utenza che riesco ad immaginare per questo fumetto, sono i collezionisti compulsivi, io nonostate ci abbia giocato per mesi e mesi insieme a mio fratello quando eravamo più piccoli, non ho sentito alcun feeling
Il target a cui credo sia indirizzato questo volume: il collezionista compulsivo.
nel rileggere la storia. Ed il consiglio che posso darvi è di investire queste 13,00 in qualcosa di decisamente più appetibile, poi de gustibus non est disputandum.
Voto finale 5, da evitare.
Baci ai pupi.

 Ricapitolando: Lion Extra n°1 - He-Man e i dominatori dell'universo di J.Robinson, K. Giffen, P. Tan, brossurato di 144 pag. Rw Lion Edizioni €12,95.