Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

domenica 30 settembre 2012

Mini Glossario dei Comics

Davide, nel suo blog ha scritto un pezzo che ho trovato assolutamente delizioso, tanto delizioso che leggendolo mi dicevo:
Ah! Marrano perchè non ci ho pensato io?! Con la sua necessaria autorizzazione mi permetto di copiarlo ed incollarlo su Fumettopenia, e darvi la possibilità di leggerlo.
Ecco a voi il vademecum che avete sempre desiderato ma non avete mai osato chiedere.

Molte volte, sulle pagine di Facebook dedicate alle case editrici ma anche, su alcuni forum, ci sono diverse persone che discutono se quella storia è un maxievento o un crossover.

In effetti sono diversi termini che un lettore, all’inizio, può avere difficoltà a comprendere o a rendere propri. Mi sono preso 5 minuti di tempo e ho cercato di stilare una lista con una piccola definizione di tutti termini che si possono trovare nel mondo dei comics. Alla fine è venuto fuori una specie di glossario.
Di sicuro avrò perso qualche “voce”, nel caso aiutatemi voi, miei fidi lettori, con qualche commento.

FORMATO DEI FUMETTI (presenti in Italia)
SPILLATO
Formato del fumetto più comune in Italia per il mercato dei comics. tendenzialmente mensile, lo spillato è un prodotto editoriale da 68 pagine con le pagine innestate una dentro l’altra e bloccata da due punte metalliche. Lo spillato, per la sua forma, presenta al suo interno un personaggio principale e una o due serie inserite come appendice.
 lo spillato della Star Comics dedicato all'Uomo Ragno
TP (TRADE PAPERBACK) O BROSSURATO
Albo tendenzialmente di 96-112-136-168 pagine. La copertina è in cartoncino flessibile e la brossura riguarda una costoletta usata per rilegare le pagine. Il Tp, in genere raccoglie cicli di storie di un unico personaggio, piccole saghe autoconclusivi, cicli di storie (ad esempio le saghe cosmiche della Marvel). Questo formato viene scelto per avere un prodotto da fumetteria (in alcuni casi anche da edicola) ad un prezzo economico.
Esistono poi edizioni più pregiate come i 100% Marvel. Con il termine Tp si intendono anche i volumi allegati ai quotidiani.
un Tp dedicato ai Thunderbolts
GRAPHIC NOVEL
Il romanzo grafico è un’edizione speciale di una storia, fatta da un autore famoso, pubblicata in un unico volume con il suo inizio e la sua fine. La prima graphic novel è stata “Contratto con Dio” di Will Eisner pubblicata nel 1978.
HARDCOVER (HC) O CARTONATO
Il cartonato è una particolare rilegatura che raccoglie un ciclo di storie. La copertina è in cartone rigido (a differenza dei Tp) ed è considerata un’edizione di pregio. In genere, in formato HC vengono messe le storie di un certo successo, pubblicate prima su spillato, poi su Tp e infine, si HC. Un esempio può essere Marvels di Busiek & Ross.
  il cartonato di Marvels
ABSOLUTE EDITION (EDIZIONE ASSOLUTA)
Edizione di lusso, pubblicata in grande formato. Oltre alla storia, vengono inseriti articoli, sketch, approfondimenti. La carta è di solito patinata. Il prezzo è molto alto e il prodotto è dedicato ai collezionisti. Ovviamente, le storie in Abosolute Edition si trovano anche in edizioni “più povere”.
PRESTIGE
Il formato Pestige consiste in un labo, di solito da 48 pagine, con carta patinata e costoletta. L’edizione, come dice il nome, è di prestigio. Il primo albo Prestige fu fatto nel 1986 con “Batman Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”.
OMNIBUS
Edizione di circa 500 pagine che raccoglie un ciclo intero di storie eseguite da un autore particolare. Edizione molto usata in questi ultimi anni da Panini Comics. il formato viene utilizzato per non produrre più volumi e creare un prodotto che con un unico acquisto, soddisfi il lettore senza farlo attendere.

L'Omnibus di Thor by Simmonson

  
FORMATO DEI FUMETTI (non presenti in Italia)
SHOWCASE
Volumi economici con rilegatura brossurata, gli Showcase contengono storie molto vecchie, in genere tra gli anni 40 e 70. le pagine sono circa 500, di scarsa qualità, e in bianco e nero. Il prezzo è contenuto. Uno dei pochi esempi di pubblicazione in Italia è stata fatta dalla Planeta de Agostini con gli Showcase di “Shazam” e di qualche altro personaggio Dc.
 uno dei Showcase della Planeta de Agostini
ARCHIVI (ARCHIVES)
Come gli Showcase, gli Archivi propongono storie datate in formato cartonato. Il prezzo ovviamente è maggiore e le pagine sono a colori e di numero inferiore rispetto gli Showcase.
ANNUAL
Albo speciale, pubblicato in Estate. Come idea di pubblicazione (non di formato e numero di pagine) sono i corrispettivi dei nostri Texoni, Dylandogoni ecc. Gli Annual in Italia sono pubblicati sulle serie spillati di quel determinato personaggio.
FLIP BOOK
I Flip Book sono albi stampati sotto/sopra, dove una metà di legge in universo, l’altra girando l’albo. Questo formato è usato in un momento particolare, mentre una volta era usato per lanciare un nuovo personaggio in un albo.
COMIC STRIP
Le strisce sono fumetti che prevedono la sequenza di vignette lungo una striscia, in genere in bianco e nero. La strip copre l’arco di una singola scena o battuta. Le strip più famose dei supereroi sono quelle pubblicate sui quotidiani di Spider Man, scritte da Stan Lee e disegnate da Jhon Romita Senior.
 una raccolta delle strip di Spider Man
TERMINI PER DESCRIVERE LE STORIE DEI COMICS
RUN
E’ il ciclo di storie fatte sulla serie spillata da un autore o da un gruppo di autori. Un esempio è la run di Straczynski su Spider man. La run, formalmente, ha un punto iniziale ed un punto finale, che si riallaccia alla continuity precedente del personaggio/gruppo per modificarsi secondo le esigenze ed idee del nuovo autore.
SERIE REGOLARE (ongoing series)
Serie mensile dove vengono pubblicate le storie di un personaggio, di un gruppo o di più personaggi.
La serie può essere monthly (mensile), bimonthly (bimestrale), Seminannual (semestrale), Annual (annuale), weekly (settimanale).
Le serie regolari USA generalmente presentano 22 pagine e hanno presentano la data di uscita (mese + anno), due mesi avanti all’effettiva pubblicazione. Ad esempio, in questo momento, negli USA avete un fumetto con data di pubblicazione Novembre 2012.
 la serie regolare della JLA post new 52

MINISERIES (MINISERIE)
Collana ideata per durare da un minimo di 2 numeri ad un massimo di 6. Da 6 numeri a 12 si parla di MXISERIE, da 13 numeri in più si passa a SERIE REGOLARE.
La miniserie è nata negli anni 70 e permette ad una casa editrice di presentare un uovo personaggio, rilanciare un vecchio, presentare una nuova storia, senza correre il rischio di presentare immediatamente una serie regolare con il rischio di chiuderla molto presto.
Un esempio di miniserie in Italia, si può trovare nelle precedenti pubblicazioni della Bonelli.
la miniserie di 6 numeri del Dottor Strange della Marvel Italia
anche se non è propriamente un editore da supereroi, anche la Bonelli fa le sue miniserie, come ad esempio la mini da 12 numeri Greystorm

CONTINUITY
Caratteristica tipica dei fumetti di supereroi. La continuity è dare una linea temporale all’evolversi delle storie di un personaggio/gruppo. La continuity è una continuità narrativa di tipo orizzontale.
RETROACTIVE CONTINUITY (RET-CON)
La retroactive continuity (Ret-Con), è un artificio narrativo che permette di rinarrare le origini di un personaggio/gruppo. In questa maniera si possono cambiare alcune caratteristiche o presentare nuovi eventi da utilizzare come riferimenti per le storie da inserire sulla serie regolare nella continuity odierna.
CROSSOVER
Storia conclusiva di cui le sue parti si sviluppa su più testate i  maniera progressiva creando così degli incroci editoriali. Da non confondere con Megaevento.
un bellissimo crossover dipanatosi su varie tesatte dei primi anni 90: Infinity War
MEGAEVENTO
Storia conclusiva che raccoglie personaggi di una casa editrice e unendoli all’interno dello sviluppo della trama. Il megavento al momento è molto usato dalla Marvel, che ha creato un filone molto fortunato con i suoi “Civil War”, “Secret Invasion, “Fear It Self”, “Avengers Vs X-Men”.
 il più recente megaevento Marvel
TEAM UP
Si definisce “intercompany team up” l’incontro di personaggi appartenenti a collane differenti in una delle serie regolari dedicate ad un o all’altro personaggio. Il team up era molto utilizzato negli anni 70, a tal punto che venne creata al serie regolare Spider Man Team Up.
uno dei tanti volumi di Team-Up dedicati a Spidey
TIE-IN
Storia di collegamento ad un Megaevento che si sviluppa su altri albi. Il Tie In si po’ ad esempio sviluppare sulla serie regolare. Il Tie In ormai ha fini prettamente commerciali in quanto obbliga il lettore completista ad avere molti più albi di quelli che servirebbero per avere il ciclo completo dia determinata saga. Infatti, gli albi in questo caso, non sono necessari alla comprensione dell’evento in atto.
ONE SHOT
Il “colpo di pistola” presenta una storia autoconclusiva contenuta in un singolo album. Generalmente è un riempitivo di una serie regolare per raggiungere il numero di pagine dell’edizione.
SPIN-OFF
Serie estratta da un altro fumetto di grande successo, tendenzialmente legato ad un personaggio che emerge sulla testata iniziale. Un esempio è la testa di Wolverine, nata come Spin Off di Uncanny X-men o, se parliamo di livello italiano, Legs Weaver, consociuta su Nathan Never per poi ricevere una testata tutta sua.
FILL-INN
Il Fill-inn è una storia riempitiva, creta molto tempo prima e tenuta appunto, come riserva; da posizionare nelle serie regolari quando ci sono ritardi da parte degli autori nel consegnare l’episodio della run in corso. Questo è una tipo di storia rara in quanto non è molto apprezzata da parte del pubblico. Negli ultimi anni, per recuperare eventuali ritardi, alcune storie possono essere terminate da altri disegnatori.
WHAT IF
Particolari Elseworlds, molto utilizzati dalla Marvel. I What If parlano di sviluppi narrativi che sarebbero successi se un determinato personaggio nella sue serie regolare avrebbe fatto scelte diverse o se alcuni fatti sarebbero successi in maniera diversa.
 e se Mary Jane non avesse sposato Peter? What If che cnonc entra niente con "un momento nel tempo" ovviamente (e fortunatamente!)
ELSEWORLDS
Gli “altri mondi” sono storie fuori continuity. Alcuni esempi sono “Justice” e “Kingdome Come” della Dc Comics.
 la bellissima Justice, storia fuori continuity
POST-CRISIS
Termine proprio della Dc Comics, il Post Crisis sono le storie che avvengono sulle serie regolare dopo le varie Crisi. Per Crisi sono intesi i Megaeventi della Dc Comics.
ETA’ DEI COMICS (COMICS AGE)
GOLDEN AGE
La Golden Age va dagli anni 30, nascita del fumetto americano di supereroi alla fine dei anni 50
SILVER AGE
La Silver Age va dal 1956 ai primi anni 70.
BRONZE AGE
La Bronza Age va dai primi anni 70 alla fine degli anni 80.
MODERN AGE
La Modern Age va dal 1986 ai giorni nostri. 

Questo post è stato estratto dal blog di DevilDavo.

sabato 15 settembre 2012

Marvel Now: Arriva la nuova x-Force ed i nuovi Thunderbolts

Dopo una breve previews di quello che ci riserva la DC questo inverno, torniamo a parlare della Marvel, e del suo rilancio Marvel Now.
Stavolta però lo scetticismo regna sovrano.
La Marvel ha annunciato due nuove serie che si aggiungeranno alle nuove uscite, di cui abbiamo già  parlato qualche tempo fa.

THUNDERBOLTS - Nuova gestione e quindi nuova composizione del gruppo di criminali al soldo del governo, i Thunderbolts, nonostante lo si continui a negare, o a far finta di nulla, sono la Suicide Squad della DC comics, l'idea è la stessa, e la si continua a riciclare all'infinito.
Bendis sarà pure stato messo nella periferia del nuovo Marvel Universe, ma la sua astuta tecnica di "svecchiare" storie e personaggi per aumentare le vendite, creando nuovi gruppi che non sempre rispettano la psicologia dei characters, continua a far cassa.
Questi nuovi T-Bolts sono espressione di questa corrente.
Elektra, Deadpool, Venom e il Punitore guidati da Rulk, prenderanno di petto le maggiori minacce del Marvel Universe, facendo tutto quello che i Vendicatori non farebbero.
Al di là del fatto che 'sti Team-ombra ormai hanno stufato, quello che particolarmente lascia scettici, è l'organico etereogeneo della squadra: il Punitore in un team è una cosa già di per se una trovata audace.
Castle è sempre stato un outsider, sarebbe interessante vedere come Way giustifica l'ingresso, in un supergruppo, un personaggio tanto incompatibile a storie di tipo corali.
Elektra è ormai un riempitivo, un characters di supporto, svuotato della sua vecchia gloria Milleriana, Rulk un successo inaspettato, Deadpool è Deadpool tutti ne parlano male, ma vende da matti. E' la vergogna dei nerd ma nessuno è capace d farne a meno.
Il nuovo Venom sembra sia la decisione meno forzata per questa serie, d'altronde chi segue la testata omonima sa benissimo che il simbionte alieno con il suo ospite umano (Flash Thompson) sono già un Team dipendente del governo.
Nonostante non siano disponibili on line, per adesso nient'altro oltre le interviste agli autori e la cover a lato, questa serie suscita nei lettori più smaliziati più dubbi che aspettative.
 E' vero che alle matite ci sarà il talentuoso Dillon, quindi pronti ad uno splatter senza slanci stilistici, ma sobrio e crudo, come già visto in Preacher o Wolverine: Origins,  è vero che D. Way è sinonimo di iperviolenza, e non è un verginello per  quel che riguarda lo Deadpool (disegnata da Paco Medina) e Punisher, è vero anche che i due hanno già collaborato svariate volte, regalando ai lettori albi grondanti sangue come Wolverine: Origins, Punisher vs Bullseye o Squadron Supreme: Nighthawk, tuttavia l'ennesimo rimpasto in casa Marvel, sa poco di Revolution e molto merchindising.

CABLE and the X-FORCE -  Remender lascia il lato oscuro degli  X-Men dopo una trentina di gloriosi numeri, passando il testimone al duo Hopeless - Larroca.
Anche qui la parola d'ordine è la stessa: è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo.
Come gli Ultimates di Loeb che è il seguito di del capolavoro di Millar, la X-Force di Hopeless dovrà sgomitare non poco per risultare all'altezza del vecchio team e della vecchia gestione, finora le indiscrezioni sono davvero poche, i nuovi neri per caso mutanti saranno legati alla nuova Uncanny Avengers, e ovviamente agli  X-Men, Team con i  quali in molti casi dovranno scontrarsi, perchè ovviamente come tutte le precedenti incarnazioni di X-Force anche questi saranno etichettati come criminali,  e quindi ricercati.
Anche qui il Deja Vu, è dietro la pagina, e qui è anche più inquetante, lo stesso Hopeless ha dichiarato di essere un fan di Cable e della X-Force di Liefeld e degli anni '90, sarà per questo che ci ritroviamo anche Domino tra le fila del team?
Mi chiedo se Hopeless (un nome un perchè) lo ha dichiarato, cosciente del colpo d'ansia che avrebbe dato ai lettori.

Non chiamateli Re-boot.

Non voglia mai iddio vi lasciate scappare questa parola rivolgendovi ad una nuova serie Marvel. Rischiate il linciaggio, ma come altro la volete chiamare una iniziativa così?
I membri del gruppo sono tutti nuovi, nati presumibilmente dalle ceneri di AVX, come d'altronde le precedenti incarnazioni naquero alla fine dei passati mega eventi mutanti.
Viene da chiedersi in che modo verranno usati due characters praticamente identici come Forge e Nemesis, a tal proposito il nuovo look di Nemesis è davvero brutto. A rendere più scettico il sottoscritto è il curriculum dello scrittore molto leggero e poco incisivo. Ma staremo a vedere.
Baci ai pupi.

giovedì 13 settembre 2012

Breaking News: H'el on Earth

Più voglio stare lontano dalla Lion, più la casa madre mi costringe ad orbitarci intorno, il prossimo novembre in casa DC, ci sarà il primo cross-over Kryptoniano post-New52.
Sulle tre testate dedicate ai "super" infatti, De Falco, Lodbell e Johnson sbroglieranno un team-up dei tre eredi della famiglia El, che dovranno vedersela con un cattivissimo sconosciuto dalle origini Kryptoniane, che metterà a ferro e fuoco Metropolis e dintorni.

Finora è trapelato davvero poco oltre qualche anticipo di copertina, che vi rigiro nel caso non l'abbiate ancora vista:

Del cattivone di turno, nonostante la casa editrice non lasci trapelare assolutamente nulla tranne il suo retaggio Kryptoniano, le immagini che girano permettono ai nerd di pontificarci abbastanza sopra.
Chi è?
La "S" scarnificata sulla carne dei pettorali richiama Superboy Prime, il superboy della terra parallela che finì nel limbo insieme a Ka'L di Terra-2 e Alexander Luthor di Terra-3 alla fine di Crisis on infinite Earths, dimensione in cui finì per impazzire, dalla quale ritornò come nemesi in Crisi Infinita.
Tuttavia il colore della pelle olivastro ed il verso della esse stessa, scritta al contrario non può non far ricordare Bizzarro, per non parlare dell' acconciatura, presa direttamente dalla versione anni '90 di Kal-El redivivo alla fine di Reign of Supermen.
Che il mon-el-lo di turno sia solo la versione "new 52" di Bizzarro?
Speriamo di no.
Per ora non resta che pontificare in silenzio e gustarci le matite della cover di Superboy, nata dalle mani di R.B. Silva and Rob Lean, per il resto tocca solo aspettare ulteriori news oltreoceaniche, di sicuro c'è che se da un lato la Marvel ha annunciato il suo Marvel Now, la DC non sta certo dormendo sugli allori, H'El on Earth insieme al terzo esercitò dei Guardiani dell' Universo su Green Lantern, sembrano essere rappresaglie degne di rispetto, che non faranno certo la gioia delle nostre paghette settimanali.
Come direbbe i povero Eddard: l'inverno sta arrivando.
Baci ai pupi.

lunedì 10 settembre 2012

Il Batman di C. Nolan



(The Dark Knight rises, di Christopher Nolan, 2012)

Il terzo è ultimo capitolo dell'era Nolan dedicato al cavaliere oscuro è un film imperfetto per la perfetta chiusura del cerchio. Quasi un controsenso ma nelle mani di Nolan sembra riuscire qualsiasi gioco di prestigio. Chi ha già visto il film sa di cosa parlo, chi non l'ha fatto avrà quasi sicuramente letto commenti sparsi qua e là nella blogosfera riguardo le varie incongruenze presenti nel film.

Il compito è assolto, il ciclo è finito, il sipario è calato e io personalmente sono uscito dalla sala completamente appagato. Certo, come dicevamo prima, ci sono delle sbavature ma in fin dei conti a chi importa? Abbiamo assistito a quella che è la miglior interpretazione di Batman per il cinema (con buona pace anche del primo splendido Batman di Burton), un'emozione che ci consente di poter sorvolare su alcuni dettagli (insignificanti o meno che siano).

Uno spettacolo avvolgente per l'intera durata di una pellicola molto lunga, un film che cattura l'attenzione dello spettatore, un film dove Batman non è neanche protagonista assoluto, dove la scena gli viene rubata a turno dal suo alter ego Bruce Wayne (l'ormai inattaccabile Christian Bale) e dalla sua nemesi Bane (un grande Tom Hardy in grado di recitare in maniera convincente con a disposizione una percentuale minima di mimica facciale).  Un villain che scatena paure come pochi, il male e il caos incarnati, una presenza ingombrante e degna del suo avversario, almeno fin quasi alla fine del film dove  sarà protagonista di una di quelle piccole cadute di tono riscontrabili lungo le due ore e quarantacinque minuti del film. Fugati anche tutti i dubbi sulla scelta di Anne Hathaway nel ruolo di Selina Kyle, molti furono gli scettici riguardo questa scelta di casting eppure Nolan ha avuto ragione anche in questo caso (io non mi stancherei mai di guardarla questa Catwoman e anche qui con buona pace di Michelle Pfeiffer, ma questi son gusti personali). E poi cos'altro? Una Gotham City realistica e ferita come mai prima, lontana dalla sua controparte a fumetti ma dannatamente vicina alla No man's land batmaniana per solitudine e anarchia. A Gary Oldman non rimane che recarsi all'anagrafe e cambiare il suo nome in Jim Gordon. Sorpresa finale per l'ottimo Gordon Levitt nei panni dell'agente Blake, uno dei personaggi più interessanti introdotti in questo terzo capitolo, a completare il cast ancora gli ottimi Morgan Freeman e Michael Caine con l'ennesimo nuovo ingresso per Marion Cotillard (Miranda Tate).
 
E' in fondo la solita vecchia storia, la caduta, la sofferenza, la ricerca e il riscatto. La motivazione, il fine ultimo per cui affrontare le cose. Così, sbattuteci in faccia nella maniera più spettacolare e intelligente possibile. Siamo di fronte a un blockbuster, ma un blockbuster di Nolan non è un blockbuster qualsiasi e il regista l'aveva già dimostrato in passato (con Inception ad esempio). Non si poteva forse chiedere di più a questo capitolo finale (magari un po' di attenzione in più alla scelta delle voci italiane), monumentale e giustamente denso, una densità che non permette la perfezione ma consente riflessioni e divertimento allo stesso tempo e di questi tempi non è poco, per niente.

Non ho detto praticamente nulla della trama ma oramai ne hanno parlato tutti, è quasi superfluo. 

giovedì 6 settembre 2012

Gli Ultimates di J. Hickman

Ultimate Comics: Avenger nn° 13, 14 , 15 - Albi spillati da 48 pagine a colori - ed. Panini Comic - 3€ cad. 




Parlai di questa serie al suo esordio in edicola, su fumettidicarta qualche mese fa, per la precisione qui, oggi possiamo dire qualcosina in più stando attenti a non spoilerare, per non guastarvi le sorprese, che comunque ci sono.
Sembra che gli albi degli Ultimates possano di nuovo tirare fuori il petto e mostrarsi orgogliosi d'esistere sugli scaffali delle fumetterie e delle edicole, invece che nascondersi come hanno fatto durante la gestione Loeb-Bendis.
Hickman ha cominciato con il botto, e non ha mai abbassato il livello della serie.
Operando, ha lasciato profonde cicatrici sul mondo parallelo dell'universo Marvel, e dall'importanza, dalla portata e dal peso delle sue sceneggiature che rimandano anche ad altre testate, si ha l'impressione che sarà lui il maestro che dirigerà l'orchestra degli autori dell'universo Ultimate.
Ma come sempre quando le sparo così grosse, aspetto di essere smentito dai soliti smanettoni.
Per ora abbiamo: parte dell' America del sud ridotta a distesa nucleare da un attacco atomico per opera del Kratos Club, il mondo asiatico che ha visto nascere una nuova nazione di meta-umani, per i quali Hickman ha ripescato dei characters che lui decisamente ama: Celestiali ed Eterni.
L'europa centrale fagocitata dal suo interno dai Figli del domani e dal loro asettico, utopico sterile inquietante Mondo, contro il quale nemmeno l'intera flotta di elivelivoli Shield ha potuto anche solo sperare di vincere.
Asgard ed Asgardiani ridotti a voci nella testa di un Thor privato dei suoi poteri, insomma Hickman ha veramente rotto le acque ed ha partorito una serie di scenari che fino adesso hanno tenuto alta la godibilità della serie.
La cosa che più rimane piacevole di questa testata sono i ritmi con i quali lo scrittore sta scandendo gli avvenimenti: i primi 4 numeri, "la repubblica sta bruciando", sono qualcosa di decisamente accattivante, l' incipit del numero 1, ipercinetico e catastrofico, la pausa del numero 2, in cui l'autore fornisce un etereo profilo dei Figli del Domani, senza far trasparire nulla sull'identità del cattivo di turno, fino ad arrivare ad i numeri 3 e 4 in cui, senza svelare nulla a chi non li ha ancora letti, Hickman rimette il piede sull'accelleratore, rivelando l'identità del nemico che dovranno fronteggiare, in un epilogo a dir poco epico.
Ovviamente tutto ciò è esaltato dal lavoro di Ribic del quale però potrete leggere, commenti ed opinoni superflue, sempre qui. Ribic non credo abbia bisogno di essere commentato. Come d'altronde potete vedere qua sotto.  

L'unico handicap del terzo volume (ovviamente parlo dell' edizione italiana, quindi Ultimate Comics Avengers 14) è la discontinuità del lavoro del disegnatore, che si alterna ad un certo Brandon Peterson, che poverino, per quanto si ingegni, non può certo sperare di competere con il nostro adorato croato, per stile e potenza grafica.
Per il resto nonostante gli editoriali continuino a zoppicare, per sapere chi è il club Kratos, sono costretto a googlarlo, ed ancora non so per quale motivo la germania dell'universo ultimate sembra il Sahara.
Però ad onor del vero nel terzo volume, Grassi si lascia andare a quella che più si avvicina ad una sinossi delle puntate precedenti, TheUltimates tuttavia resta una piacevole serie da seguire.
La mini serie Il mondo, è distensiva, è la quiete dopo la tempesta, e che in tutta probabilità ne precederà un’ altra, come lo stesso Hickman per bocca di Occhio di Falco, dice, la situazione ora è simile ad una partita  a scacchi, in cui gli avversari si studiano, albo in cui si riconosce lo stile dilatato dell’autore, che però non è affatto lento.
Insomma, forse non siamo di fronte alla serie che spodesterà il capolavoro di Millar, ma per ora si lascia leggere che è un piacere,  e di questi tempi scusate se è poco.
Le uniche note dolenti dell’edizione italiana sono sempre le stesse, editoriali pubblicitari, tanto pubblicitari che credo molti come me non abbiano creduto al buon Grassi quando suggeriva l’acquisto della mini serie dedicata ad Hawkeye, eppure sembra che la mini che dovrò rimediare, cosa che però farò con piacere visto che anche in questo caso adoro il disegnatore: Rafa Sandoval, già visto nella trilogia di Bendis: Ultimate Enemy-Mistery-Doom.
Dicevo sembra che questa miniserie dedicata a Clint Burton, sia fondamentale per stare al passo con lo scenario Asiatico della storia, quindi per una volta non era pubblicità smaccata, ma una nota a margine seria, ma si sa, che se sei sempre lì a gridare “Al lupo! Al lupo!”, la gente poi non ti crede più!
Baci ai pupi.

mercoledì 5 settembre 2012

Avengers contro X-Men: io sto con gli ippopotami

Siamo tutti sensibilizzati contro i mega-eventi Marvel, ormai.
Dopo essersi beccati questa febbre per ben 4 volte almeno negli ultimi anni, abbiamo, chi più chi meno sviluppato tutti una sorta di scettico anticorpo verso le suddette megainiziative Marvel, che alla fine si riducevano in una Royal Rumble, in cui in pratica tutti se le davano di santa ragione.
Fondamentalmente sono i teaser che ci fottono, quelle pubblicità maledette, sono il vettore che veicola nel nostro cervello quell'idea malata di lasciarsi prendere dall'ennesimo megaeventone, di leggerlo ed aspettare la botta di adrenalina...
l buffo è che magari siete quei tipi di persone che se ne fregano della pubblicità, siete quelli che scrollano le spalle nel vedere le televendite in tv, ma poi quando si tratta di fumetti ci cascate di continuo.
alcuni esempi?

...alla fine di Planet Hulk, quando gli architetti Marvel avevano ridisegnato la geografia dell'universo 616, eravamo tutti lì a sbavare su questo manifesto, aspettavamo tutti Hulk, che tornasse sulla Terra a prendere a calci in culo Tony Stark, personaggio che non negatelo, più o meno odiavate tutti alla fine di Civil War. E' tornato, lo ha fatto, e non ha fatto altro, e lo sappiamo tutti che quando esageri passi dalla ragione al torto. La formula sempre la stessa:
Buono contro Buono, finchè il fetente non viene fuori.






E queste ve le ricordate? I teaser di Secret Invasion cominciarono a comparire all'interno degli albi, chi prima chi poi, tutti ci siamo cascati nella trappola di Bendis, che dopo il numero uno abbastanza accattivante, ci ha regalato un nulla stupendamente illustrato da L.F.Yu. L' invasione aliena più strampalata e fumettosa di cui si abbia memoria, nichilismo puro il cui zenith si è avuto quando si scopre che anche Jarvis era uno Skrull, con la missione di impradonirsi dello SHIELD ma che c'entra? E come se per prendere il Vaticano mi sostituissi a Furio Colombo.







E Assedio? Assedio nemmeno era concepito come Mega-evento, era una miniserie di Thor a firma di Straczynski, poi lui se ne andato, cattivo, e Bendis lo ha usato come trampolino di lancio per la sua Heroic Age. Come epilogo per il suo Dark Reign, vale a dire il Presidente Luthor made in Marvel,
The Heroic Age,  ossia l'era in cui dopo avevi fatto vedere mille Vendicatori, la formazione ridiventa più o meno quella originale.
Anche questa miniserie ci ha strappato non poche bestemmie, i pochi santi che abbiamo lasciato in pace devono ringraziare solo le stupende matite di Coipel, che hanno avuto un effetto calmante.
Assedio è stato il mio momento di lucidità, tipo quello che hanno gli alcolisti, quando realizzano che devono ridimensionare i propri vizi.
Lì, ho dato un taglio alle serie ed ho deciso di seguire gli autori.
La formula, ancora la stessa: buono contro buono finchè il Re Norman, il fetente di turno, non è nudo è la sua follia è sotto gli occhi di tutti.
Ed eccoli li, dopo essersi menati, d brutto, tutti insieme per il bene supremo. Dopo Assedio ho pensato:
e' una fortuna per questi team-up che i supereroi non è gente che serba rancore, dopo che se le avevano date di santa ragione  in Civil War, vedere Stark e Rogers (e Maria Hill!) a braccetto faceva una certa impressione.

But the winner is

Ma il peggio che ci crediate o meno, ci è toccato con Fraction e la sua Fear Itself, la peggiore svendita di martelli del potere che si sia mai abbattuta su tutta la terra, finchè l'ho letto io, ricordo solo botte, botte, e botte, nient'altro che botte.









E adesso? Adesso stiamo per ricascarci con questo:


Ma da quello che ho potuto vedere finora io, AvsX non è tanto diverso dai picchiaduro visti finora, la magia di Civil War tarda a tornare.
Aaron, Bendis, Hickman e Fraction, capoccioni di tutto rispetto (almeno Aaron e Hickman) presi singolarmente ma tutti insieme? Funzionano? Sarà poi vero questo concerto? O è pubblicità ingannevole?
Difficile pensare possano coesistere all'interno dello stesso storytelling, l'etereo Hickman ed il venditore Bendis, il pratico Aaron ed il romantico Brubaker.
La formula è chiara senza nemmeno addentrarsi troppo nella trama e finire per spoilerare:
Un gruppo di buoni (i Vendicatori) vuole Hope sotto chiave, perchè hanno scoperto che la roscia è l'avatar della Fenice, l'entità cosmica capace di ridurre in cenere un pianeta intero, l'altro gruppo invece  (gli X-Men) vuole Hope libera, perchè convinti che attraverso di lei quel potere non sarà distruttivo come pensano Cap ed Iron Man, ma permetterà la resurrezione della specie mutante.
Io la voglio cotta, te la vuoi cruda, in attesa che il fetente (la Fenice) decida di manifestarsi,  meniamoci.
In soldoni AVSX è questo, un beatemuppone insipido, che a mio parere, ALERT SPOILER, reintegrerà la strega mutante Scarlet.
 Valutato anche dalla critica (IGN e CBR) con il massimo dei voti nei primi capitoli di assestamento, e poco più che mediocre adesso che la trama tarda a prendere una svolta significativa, che vada oltre le effimere alleanze che nascono e muoiono nel giro di poche pagine e le botte da orbi.
Abbiamo davvero bisogno di questo ennesimo eventone, forse si, forse no, sul piano grafico a parte il francese Coipel non c'è molto altro da ammirare,  Romita Jr è l'artista più veloce nella scuderia Marvel, ma si sa che non va sempre bene essere veloci, le sue tavole sono fatte velocemente e si vedono, poi c'è Kubert, e Kubert è una di quelle matite che ami o odi per il suo tratto, io personalmente lo trovo pericolosamente anni '90, pericolosamente "Image", quindi per me la sua presenza non è certo un bonus.
Leggerò AvsX in italiano? Probabilmente si, almeno i primi numeri, specie il numero zero disegnato dal sublime F. Cho, lo leggerò tutto? Hum dubito, senza un adeguato feedback, specie considerando la formula di vendita dell'edizione italiana che probabilmente per il rispetto della cronologia e della sinergia con le altre testate, continuerà a proporre volumetti da 3,00 o 3,30 (la collana Marvel miniserie da 48 pagine circa) in cui avremo due storie: la miniserie principale e qualche tie-in soporifero.
"L'evento più o meno irripetibile"
Staremo a vedere, d'altronde non manca poi molto ormai, a questo ennesimo "evento irripetibile" nel frattempo posso dire che io non sto con gli X-Men e nemmeno con i Vendicatori, ma sto con chi non mi annoia, con chi non edita e crea sempre pregustando introiti con gli adattamenti animati o videoludici, e qui, in molti frangenti manca solo il marchio Capcom in basso a destra. Potrei sbagliarmi, potrei essere precipitoso, ma anche no.
Baci ai pupi.






lunedì 3 settembre 2012

Lanterna Verde: Cronache da un futuro prossimo.

Sarà almeno più di un anno che lo dico: Lanterna Verde è la miglior serie a fumetti da quando Jhons ne ha preso le redini, caso chiuso.
Lo ha resuscitato da quel limbo stantio, quella  illegibile parentesi, che era il suo connubio con lo Spettro, grazie alla miniserie Rinascita.
Ne ha riscritto deliziosamente  le origini, approfittando delle bellissime tavole del brasiliano Ivan Reis sulla serie regolare, ha rinfrescato le storie, introducendo soluzioni narrative impensabili per i possessori degli anelli del potere, come la license to kill , nella guerra contro il Sinestro Corps.
Ha creato nuovi personaggi,  nuovi corpi di lanterne, attingendo dalla passata cronologia,  ed ha arrichito i vecchi, il suo Sinestro ha un fascino ed un carisma paragonabili solo al Dottor Destino della run di J. Byrne sui Fantastici Quattro.
Atrocitus ed il suo corpo delle Lanterne Rosse, Santo Viandante e le Lanterne Blu, l'Agente Arancione Larfleeze unico detentore della luce arancione, i misteriosi guerrieri della luce indaco:
Jhons ha arricchito il cosmo di Lanterna Verde, non solo introducendo una quantità imbarazzante di personaggi, ma delineandone la psicologia poco per volta, dedicando a questi, albo per albo poche pagine di illuminante retrospettiva, chi segue le serie regolari,  sa di cosa sto parlando.
Jhons va giù col contagocce, spillando lentamente come un alchimista che armeggia con i suoi alambicchi, i sacrosanti motivi della rabbia insanabile di Atrocitus, l'iquietante mistero che nascondono le lanterne indaco della luce della compassione, l' infanzia di Larfleeze; continua sulla serie regolare, con le stupende matite di Doug Mahnke, ad operare una efficace retrocontinuity sul personaggio di Sinestro, liberandolo dal semplice ruolo di villain pigliamazzate, della serie.
Più di tutto però Jhons continua la sua opera di decostruzione e ricostruzione dei guardiani dell'universo, sempre meno onniscienti, sempre più distaccati dalla realtà, sempre più persi nella loro utopia d'ordine.
Il prossimo ottrobre a cavallo l'ennesimo restyle DC noto come The New 52, Jhons richiama a sè Ivan Reis, per regalarci un nuovo cross-over verde-smeraldo: Rise of Third Army, che speriamo abbia la stessa godibilità dell'eccellente Blackest Night, forse la pubblicazione DC più godibile degli ultimi 3 anni, ma sottolineo "forse"!
Il nuovo mega evento che si dipanerà  sulle serie dedicate al corpo si prospetta come l'apice della follia dei guardiani dell'universo.
La terza armata sarà il tentativo di questi ultimi di creare un nuovo corpo che sostituisca tutti gli altri nella difesa dell'ordine nell'universo. nonchè una buona scusa per far la conoscenza di una nuova lanterna verde terrestre, e di conoscere i segreti della misteriosa Prima Lanterna Verde.
Niente male, una apparente guerra intestina, inevitabile, e già percepita tra i lettori delle serie regolari, tempestati da piccoli gustosi input - ultimo dei quali la lobotomia emozionale di Ganthet operata dagli altri puffi onniscienti in sede di consiglio.
Attendiamo con ansia quindi l'italico adattamento per mano dei tipi della Lion Comics, e speriamo solo che siano clementi con i nostri portafogli.
Baci ai pupi.


Un gran bel calcio in culo

Kick Ass 1/4; 3 euro cad. (3,30 il numero 4), Panini Comics, brossura, 48 pp. colore.


Solo ora, con la riedizione in agili albetti mensili, sono riuscito a godermi questa miniserie del prode Mark Millar, opera che già ha dato vita a più di un seguito e a un adattamento cinematografico (con un secondo probabilmente in arrivo). 
L'idea di base è la seguente: cosa potrebbe succedere in un mondo come il nostro, adeso alla realtà, dove nessuno vola, gli uomini non sono fatti di roccia e non si infiammano, le donne non hanno tutte seni che sfidano le leggi di gravità e nessuno spara raggi dal sedere se improvvisamente comparisse il primo supereroe? 
Il quesito non è certamente dei più originali. Abbiamo visto sviluppare questa idea già parecchie volte, da J. M. Straczynski ad esempio (solo per citare il primo che mi viene in mente) con Rising Stars e Supreme Power. Con queste serie abbiamo avuto alcune possibili risposte alla fatidica domanda.
Ma qui la questione è un pochino diversa (anche se probabilmente comunque non totalmente originale). La domanda di fronte che solleva lo scrittore scozzese si potrebbe posta in questi termini: Cosa succederebbe in un mondo come il nostro, adeso alla realtà se uno sfigato qualsiasi decidesse di indossare un costume e diventare il primo supereroe? La risposta che tentano di Mark Millar e il disegnatore John Romita Jr,  è Kick Ass.
Dave Lizewski è un piccolo nerd appassionato di comics con amici sfigati come lui e una carenza totale di ragazze con le quali passare del tempo. A questo ragazzo scocca la scintilla in testa, insomma, perché nessuno l'ha mai fatto prima? In fondo, perché no? Come dice lui stesso: "Non ci voleva un trauma per spingerti a indossare una maschera. Non c'era bisogno che sparassero ai tuoi genitori... o di raggi cosmici o anelli di potere... bastava una perfetta combinazione di solitudine e disperazione."


Cosa succederebbe a uno sfigato del genere se decidesse di entrare in azione? Semplicemente quello che succederebbe nel mondo reale, lo stronzetto verrebbe massacrato di botte e finirebbe in un letto d'ospedale con la testa fracassata e ferite da taglio sul corpo. Ecco cosa.


Il taglio dato alla storia da Millar non fa sconti, linguaggio diretto, qualche colpo basso, la giusta dose di violenza e uno sviluppo della trama che riesce a incuriosire, perché alla fine lo vuoi sapere cosa salterà nella mente bacata di Dave, fin dove la sua nuova ossessione riuscirà a spingerlo. Così le nuove tecnologie, YouTube in primis, aiuteranno questo primo supereroe rinominato Kick-Ass dalla folla adorante del web ad ottenere un'improvvisa notorietà, il gioco salirà di livello e nella storia verranno coinvolti criminali veri, quelli con la C maiuscola, mica teppistelli da quattro soldi. Ed è qui che entrano in scena Hit-Girl e Big Daddy.


L'impressione ottenuta dalla lettura di questo Kick-Ass è quella di puro divertimento, una mini adatta per passare momenti spensierati, bella pronta per essere convertita in film e per tirare su un bel po' di soldi. Non dico questo con una connotazione negativa, anzi, a me questo Kick-Ass ha divertito davvero parecchio. Millar riesce a dosare per benino le situazioni divertenti, si e ci prende un po' in giro in qualità di fan di fumetto supereroistico, piazza qualche buon colpo di scena e riesce a sovvertire e dileggiare alcuni topoi classici del genere.
I personaggi sono tratteggiati in maniera convincente, umani nelle loro meschine debolezze, quotidiane, stupide e assolutamente comuni. In alcuni momenti la naturale tendenza di Millar allo sbraco ovviamente fa capolino sublimata soprattutto nel personaggio di Hit-Girl, una vera enfant terrible. Anche le tavole di Romita Jr., ultimamente sempre più spento nei suoi lavori per la Marvel Comics, qui sembrano donare al plot il giusto storytelling risultando più che adatte alla storia narrata.


Personalmente sono curioso di leggere il seguito della mini, segno che almeno con me lo scozzese ha colto nel segno. Inoltre con questa formula di albetti economici da due episodi al mese, la Panini permette ai propri lettori di assaggiare alcune miniserie di successo (ora in corso di pubblicazione Kick-Ass 2) senza sobbarcarsi l'onere di acquistare un costoso volume con il rischio che poi la serie non piaccia. Sul piatto della bilancia la possibilità di mollare dopo l'esborso di pochi euro in 
L'edizione economica per le edicole
L'edizione 100% per le fumetterie 


caso di prodotto scadente contro il piacere di avere un bel volume sullo scaffale della libreria. A voi la scelta.

domenica 2 settembre 2012

Quasi quasi lo prendo: Settembre 2012

Benvenuti  a Quasi quasi lo prendo!, la prima rubrica (con tanto di meme-logo), di Fumettopenìa che spero abbia cadenza periodica, ma pure se non ce l'avrà sono sicuro vi andrà bene lo stesso.
Fumettopenìa continua a darmi inaspettate soddisfazioni, e continua a crescere oltre Dario Lopez, sale a bordo, che è un termine che preferisco di più di scende in campo, per ovvi motivi, anche Micheal Vincenzi, giovanissimo (beato lui!) lettore della provincia di Ferrara divoratore di fumetti ed ansioso di condividere le sue impressioni, che inversamente ai suoi anni, che sono pochi (ri-beato lui!), sono tante e tutte valide!
Sua è l'idea di questo tipo di appuntamento mensile, in cui elencheremo mese per mese i titoli che si prospettano, almeno sotto il nostro punto di vista, più appetibili.
Quindi bando alle ciance frivole e sentiamo da Micheal cosa ci offre questo neonato settembre.






NIRVANA #6 13 Settembre
Panini Comics
16x21, B., 64 pp., b/n
2,90€

Termina questo mese la prima serie nata dalla mente malata di quei geni dei Paguri e ho grandi aspettative per questo numero finale. Confesso che non trovo Nirvana all’altezza della precedente opera del team, Don Zauker, ma è fuor di dubbio che questa serie ha dato grandissime soddisfazioni, ancora me la rido ripensando al secondo numero che parodiava noi schifosissimi nerd o al quarto che perculava allegramente l’italica passione del giuoco del calcio. Ma sappiamo già che è in progetto una seconda serie, quindi in questo numero si scioglieranno davvero tutti i nodi? Stiamo a vedere.
 
X-STATIX #5 20 Settembre
Marvel Italia
17x26, B.,192 pp., col. Contiene: X-Statix #11/18
17,00€

Questo mese esce anche il quinto volume (di 7) che raccoglie per intero il ciclo forse più innovativo, dissacrante, satirico e senza dubbio pop di tutta la storia degli uomini x, parlo ovviamente si X-Statix scritta da Milligan e disegnata da Allred. Vedremo come procedono le avventure di questo improbabile gruppo di mutanti che preferiscono godersi la vita piuttosto che essere i paladini della giustizia, interessati solo a fama, soldi e alle feste frenate, perché ciò ce importa è solo l’apparenza.


MA GLI ANDROIDI SOGNANO PECORE ELETTRICHE? #3 20 Settembre
GP Publishing
17x26, B., 128 pp., col.Contiene: #5/8
13,00€

In uscita per GP Publishing il terzo volume (di 6) della graphic novel che rivede in chiave fumettistica l’omonimo romanzo del celebre Philip K. Dick. Non sapete di cosa sto parlando? E se vi dicessi che “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” è il romanzo da cui Ridley Scott ha preso ispirazione per creare il suo celebre film Blade Runner? Ma sappiate che Scott ha preso solo ispirazione dal libro, tanto che quando ha girato il film nemmeno aveva finito di leggerlo! Nel romanzo/fumetto vengono approfondite molto di più tutte le tematiche che nel film vengono solo accennate, e molte altre che vengono addirittura omesse.

ORCHID #1 27 Settembre
Panini Comics
17x26, B., 48 pp., col. Contiene: Orchid #1-2
3,30€

Molto atteso anche il primo numero della nuova serie targata Dark Horse. Cosa ci aspetta? Beh, conoscendo lo scrittore, Tom Morello (chitarrista e fondatore dei Rage Against The Machine e degli Audioslave), sicuramente qualcosa di politicamente impegnato. Da quello che ho capito dalle preview sarà un ambientazione post apocalittica (con New York sommersa dal mare), ma sulla carta mi ricorda un po’ Scarlet di Bendis e Maleev. Che sia una cantonata pazzesca? Probabile, ma le aspettative sono alte comunque.

STRAIN #1 27 Settembre
Panini Comics
17x26, 48 pp., col. Contiene: The Strain #1-2
3,30€

Altra serie targata Dark Horse quella firmata dal celebre regista Guglielmo del Toro (che mi piace ricordare più per Blade 2 e Il labirinto del fauno che per i film di Hellboy). Le notizie raccolte al riguardo sono poche, quindi vi lascio all’incipit su anteprima: “Un Boeing 777 atterra all’aeroporto internazionale JFK e si spegne sulla pista senza che nessuno ne esca. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, temendo un attacco terroristico, chiama d’urgenza il dottor Ephraim Goodweather e il suo team di esperti in minacce biologiche. Quello che si troveranno davanti farà gelar loro il sangue! In un vecchio banco dei pegni di Spanish Harlem un ex professore sopravvissuto all’Olocausto sospetta che dietro l’evento si celi una minaccia antica… che potrebbe gettare l’umanità nelle tenebre!”

BATMAN: IL CAVALIERE OSCURO 01, 15 e 29 Settembre
Lion (in collaborazione con Mondadori)
17,3×26,7, C, 192 pp, col.
€ 9,99

No, non voglio pubblicizzare il film, anche se sono già andato a vederlo e ne sono rimasto estasiato. Volevo solo far presente della nuova iniziativa della Lion in collaborazione Mondadori. Si tratta di un iniziativa analoga a quella già in corso riguardo Superman e che fa il verso a Batman: La Leggenda della Planeta. La cosa lodevole è che Lion sembra imparare dai propri errori, innanzitutto i volumi di questa iniziativa saranno monografici e non come in Supes dove le saghe erano spezzate su più volumi, poi saranno quindicinali, quindi impatteranno un po’ meno sul nostro portafogli. Prezzo e formato saranno invece invariati. Il titolo dei primi 10 volumi si sa già e a parte i primi due sono una raccolta di Batman Confidential, il primo volume conterrà la mini Arkham City che si colloca a metà dei due videogiochi del pipistrello ed è scritta anche dallo stesso sceneggiatore (mini trascurabile comunque); il secondo invece, intitolato La vendetta di Bane, è un acquisto molto interessante visto che insieme alla mini La spada di Azrael (Batman: La Leggenda #7) forma il prequel alla mitica serie Knightfall. Chissà che la Lion non abbia in progetto di ristamparla. Il terzo volume infine contiene “Batman Confidential 7-9, 10-12, 49, Batman Solo 3, 6”, ma chi scrive non sa di cosa si tratta.

SUPERMAN: PER IL DOMANI E L’UOMO CHE HA TUTTO Settembre
Lion (in collaborazione con Mondadori)
17,3×26,7, C, 192 pp, col.
€ 9,90

I due volumi (rispettivamente 19 e 20) che la Lion porta in edicola in collaborazione con Mondadori sono già usciti, ma usciranno solo questo mese in fumetteria. Consiglio vivamente di prendere entrambi, primo perché insieme formano il ciclo Per il domani (For Tomorrow) scritta da Azzarello e disegnata da Jim Lee e secondo perché si può recuperare anche l’annual di Supes con la storia L’uomo che ha tutto (For the Man Who Has Everything) scritta da Alan Moore!

See you in cyberspace.

Micheal Vincenzi