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venerdì 3 agosto 2012

Marshal Law è arrivato molto prima di The Boys

  "Sono Marshal Law, bracco gli eroi, non ne ho ancora trovato uno."
 



Ci sono svariati motivi per cui in casa vostra non dovrebbe mancare un volume come quello di Marshal Law.
Principalmente perchè è scritto da Pat Mills, uno di quei simpatici signorotti dell'oltremanica che in un punto non meglio precisato degli anni ottanta dimostrarono agli americani, non solo d'aver appreso la lezione sui fumetti, ma di poterne fare anche di meglio.

Secondo perchè, Marshal Law, può definirsi il papà o uno dei papà di un intero filone del fumetto in mutandoni,  che nel nuovo millennio ha fatto l'inevitabile balzo evolutivo per sopravvivere e perdurare.
Evolvendo i suoi contenuti con contaminazioni critiche verso la società i costumi e la politica, con una satira spietata verso lo stesso mondo dei comics, e con la decostruzione del concetto di supereroi.



Le teorie cospirazionistiche di un nerd

E' strano eppure nessuno è mai  li a far notare come furono gravidi di rivoluzione gli anni '80.
Senza star qui a voler fare una analisi profonda, basta dare un occhiata alle date per dire che quel che successe agli autori di fumetti più o meno intorno al 1985-86, è molto simile a quello che successe alle macchine nel film diretto da Stephen King,  Maximum Overdrive,  nel 1986 (che coincidenza!)
Così come i camion, le automobili, i coltelli elettrici e gli sportelli bancomat, si evolsero in creature senzienti, ribellandosi all'uomo sotto l'influsso delle radiazioni provenienti da un meteorite che passo vicino alla terra, così in quegli stessi anni tutti gli autori di fumetti con un certo peso, un bel giorno, sotto un tipo di influenza simile, si svegliarono con l'ispirazione di dare nuova vita al fumetto supereroistico, ormai vecchio monotono e scontato.
Se non vi garba l'ipotesi stellare, possiamo sempre ripiegare su quella farmacologica, d'altronde gli '80 sono noti anche per il consumo massiccio di droga, quindi possiamo sempre immaginare che un bel giorno hanno cominciato a passarsi tra di loro un pò di pilloline trasparenti come la NZT-48 (tratta dal delizioso film  di Neil Burger, Limtless), e da quel momento, con la mente amplificata abbiano cominciato a buttare giù fumetti che hanno rivoluzionato e fatto rinascere l'industria dei comics:
  • Watchmen (1986)
  • Marshal Law (1987)
  • Dark Knight Return (1986)
  • The Killing Joke (1988)
  • Crisis on infinite earths (1985)
  • Havok e Wolverine: Meltdown (1988)
...e via dicendo, sembra quasi che Miller, che nel 1981 ha rivoluzionato Daredevil, sia scappato da chissà quale Area 51 del deserto americano con le tasche piene di pasticchette magiche ed abbia cominciato a spacciarle ai suoi colleghi di lavoro. Poi le pasticchette sono finite ed è arrivato Rob Liefeld, ma questa è un altra storia.

I figli di Marshal Law

Gli Ultimates, The Authority e The Boys, per esempio -  In queste serie, il significato del termine supereroe cambia, è usato ora per denigrare ora per nascondere verità scomode, i meta-umani sono individui, pericolosi, potenti, superarmi e tutti vogliono assicurarsi di controllarne il grilletto, creature da laboratorio da ricreare in serie, il nuovo deterrente. Esalazioni di acquapesante, morsi di ragni radioattivi, il caso, scompare come causa per diventare un supereroe, i supereroi sono studiati, progettati.
In The Boys di Garth Ennis ritroveste molto di Marshal Law:
Il composto V, il siero creato da uno scienziato tedesco durante la seconda guerra mondiale, che la Vought American usa per creare supereroi per conto del governo, e che poi ne cura l'immagine per sfruttarne il merchindising, non è poi molto diverso dagli innesti genetici del Dottor SHOC, lo scienziato pazzo dall'inquietante accento tetesko tipiko tei teteski cattifi dei film ti querra, che crea i nuovi supersoldati come nuovo deterrente per conto del governo americano.
I Sette, l'ennesima versione distorta della Justice League, non è poi molto diversa dal gruppo dell' Idolo del Popolo, lo stesso Idolo del Popolo, è forse la prima estrema satira di Superman, ha molto in comune con Il Patriota di Ennis, supereroi con bravi PR che nascondono vizi come i normali esseri umani, come perversioni sessuali e tossicodipendenza.

Io sono tuo padre

Chi  riesce a dimenticare lo scontro tra Luke Skywalker e Darth Fenner, quello in cui alla fine, il maestro del lato oscuro rivela al povero Luke di essere in realtà Hanakin Skywalker, suo padre?
Ci fosse un ipotetico cross-over tra il fumetto di Ennis e quello di Mills ci sarebbe una scena di tremendamente simile.
Marshal Law urlerebbe a Buthcer più o meno le stesse parole: Guarda che io sono tuo padre! O pensavi di essere il primo con la vocazione di uccidere superoi?
Ecco un altro motivo per cui Marshal Law non dovrebbe mancare tra le vostre letture, perchè magari siete li con la vostra copia di The Boys in mano, e pensate che genio Ennis!
Ok se proprio dovete dare del genio ad Ennis, fatelo stringendo Preacher tra le mani, sarete più credibili.
San Francisco è devastata dal terremoto, nella città che sorge dalle sue ceneri, San Futuro, opera il killer governativo Marshal Law autorizzato ad ammazzare  i superoi che passano il segno.
Il luogo di dentenzione dove finiscono gli eroi braccati, una soluzione simile sarà ripresa dallo stesso Mills in futuro per il suo Punisher 2099
Chi legge le gesta di Butcher, Latte Materno e Piccolo Hughie, a questo punto della recensione, non può non farsi scappare qualche parolaccia.

I superoi di San Futuro sono tutti stati creati in laboratorio, dal dottor Shoc e dai suoi innesti genetici, esperimenti fortemente voluti dal governo americano per potenziare il suo esercito ed il suo arsenale.
Le cose però sfuggono leggermente al controllo, e la pratica degli esperimenti genetici diventa una cosa diffusa, in Sudamerica per esempio, l'intera popolazione è sottosposta ad innesti genetici, l'intento è di creare una generazione di supersecchioni con il compito di risolvere problemi della società come la povertà e la fame, il problema è che per questi piccoli geni l'unica soluzione possibile si chiama marxismo, cosa che agli U.S.A., adorabile nazione, da sempre afflitta da una leggera fobia per il comunismo non va affatto giù. 

Si decide allora di invadere il sud America, per impedire la sovietizzazione del vicinato. 
La guerra che segue, la "Zona", è una guerra combattuta da super-uomini, e come ogni guerra che si rispetti genera reduci disadattati, tra questi Joe Gilmore, soldato potenziato dell'esercito USA, torna in patria con un profondo odio verso se stesso e verso il suo corpo modificato e disumanizato al punto di non essere più in grado di provare dolore, odio verso se stesso per aver creduto alle bugie dell' Idolo del Popolo, alle bugie del suo governo che lo ha reso un mostro ed uno strumento dei suoi giochi politici.
Un odio che nasconde dietro l'inquietante maschera in latex di Marshal Law, un odio che indirizza verso quelli che maggiormente reputa i responsabili del suo disagio: i supereroi.
Nella sua prima miniserie, apparsa in italia per merito della Play-Press, sulla collana Play-Book, il numero 10 se non vado errato, (i brossurati con la colla più scema del mondo), il nostro leggermente fascista beniamino sta indagando su una serie  di omicidi di donne, il filo comune che lega i delitti è il fatto che tutte le vittime indossano il costume della supereroina Celeste, compagna dell'Idolo del Popolo, i più smaliziati non potranno non notare che persino Bendis nel suo acclamato Powers deve molto all' idea anacronistica di  Pat Mills.
L'odio verso il supereroe più rappresentativo del suo mondo, offusca la lucidità delle deduzioni del killer, che comincerà una caccia serrata, nonostante la mancanza di prove, verso l' Idolo Del Popolo, promesso sposo di Celeste. La verità sull'identità dell'assassino che si fa chiamare Batterio, lascio che resti segreta nel caso vogliate rimediare questa piccola perla del passato.
 Tanto per darci un tono, diciamo solo che la storia,  la sceneggiatura, il lettering, lo sviluppo dei characters, è tutto deliziosamente citazionistico, cupo, sempre accattivante.
Un giallo in mutandoni, dai toni forti, nel quale si assaggiano, satira spietata verso gli stereotipi del fumetto supereroistico ed azione serrata nelle giuste dosi.
L' illustratore del tutto è un certo Kevin O'Neill, singolare artista che ha prestato la sua mano, al signor Alan Moore, per la sua Lega degli Straordinari Genltleman. 
La prosa di Mills, non poteva trovare una matita più adeguata per la sua traduzione per immagini.


L'inglese O'Neill, con il suo tratto pop, nervoso, veloce, spigoloso, è perfetto, sopratutto per via della sua capacità di riempire le tavole di dettagli, che arricchiscono e valorizzano lo scritto di Mills.
Nei disegni di O'Neill nulla è superfluo nemmeno i graffiti sui muri, o le scritte sui cartelloni dei barboni, è gli slogan sulle calzamaglie, tutto è una citazione, tutto è satira, dinamico ed espressivo nel corso delle pagine, regala tavole da incorniciare alcune della quali sono riuscito a dissotterarle qui nella rete.

Quindi per concludere sono veramente tanti i motivi per avere in casa Marshal Law, ma quello principale è perchè è una gran bel fumetto. 

 Me lo compri papà?
 
Per chi vuole mettersi alla ricerca del fumetto vi do due indizi: l'edizione italiana fu opera della Play Press, il brossurato play-book, se non erro il decimo: Marshal Law - Paura e odio, 194 pagine a colori al prezzo di 12.000 
Una secondo albo di Marshal sempre a firma Mills-O'Neill apparve come supplemento a Play-Saga sempre ed. Play Press, nel 1991, al prezzo di 4000, Crime and Punishment Marshal Law Takes Manhattan, è altrettanto godibile come il primo, ma ovviamente più breve, in questo volume Marshal è incaricato di prelevare da un manicomio per supereroi il Persecutore e consegnarlo alla giustizia per i suoi crimini prima che riesca a farsi dichiarare incapace di intendere e volere e sfuggire così alla prigione.
Il manicomio ospita versioni distorte del palinsesto supereroistico Marvel, da Thor a Spiderman, passando per Capitan America e Mr Fanstatic, gli eroi sono tutti riscritti come vittime di disturbi psichiatrici.
Esilarante il Dottor Strange, da leggere.
Da rimediare assolutamente.
Baci ai pupi.

Cardillo Gennaro

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